La Francia si trova nuovamente al centro di una turbolenza politica: dopo la sfiducia subita a sorpresa dal primo ministro François Bayrou, il presidente Emmanuel Macron ha scelto di affidare a Sébastien Lecornu il delicato compito di guidare il governo. Ecco chi è il nuovo premier.
Francia, Macron sceglie il nuovo premier
Dopo la caduta del governo di François Bayrou, il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto Sébastien Lecornu come nuovo primo ministro.
Si tratta del quinto premier del secondo mandato di Macron, iniziato nel 2022. A differenza di transizioni precedenti, Macron non ha aperto consultazioni formali con i partiti, accelerando la designazione di un nuovo capo del governo incaricato di negoziare un programma minimo, con priorità alla bozza di bilancio 2026, anche in vista di una possibile revisione al ribasso del rating francese da parte dell’agenzia Fitch.
Francia, Macron sceglie il nuovo premier: chi è Sébastien Lecornu
Sébastien Lecornu, 39 anni, ha consolidato nel tempo una carriera politica legata alla vicinanza a Macron. Figlio di una segretaria e di un tecnico aeronautico, ha studiato giurisprudenza all’Università Paris 2 Panthéon-Assas. Ha ricoperto incarichi ministeriali dal 2017 e ha guidato varie funzioni locali, tra cui sindaco di Vernon e presidente del Consiglio dipartimentale dell’Eure. Nel 2020 ha assunto il ruolo di Ministro per i Territori d’Oltremare e dal maggio 2022 è Ministro delle Forze Armate.
Lecornu, colonnello di riserva della Gendarmeria nazionale, ha ringraziato il presidente per la fiducia accordatagli e ha dichiarato di voler costruire un governo orientato alla difesa della sovranità nazionale, al servizio dei cittadini e alla stabilità politica.
La nomina ha suscitato reazioni immediate dei principali leader politici, tra cui Marine Le Pen, Jean-Luc Mélenchon e il Partito Socialista, che hanno criticato la scelta di Macron e confermato la crescente sfiducia verso l’esecutivo. Intanto, il paese si prepara a nuove mobilitazioni sociali e scioperi nelle prossime settimane, sottolineando l’urgenza di avere un governo pienamente operativo.