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Quarto Grado: il papà di Andrea Sempio spiega la sua verità sui biglietti sequestrati

Garlasco papà Sempio

Bigliettini in casa Sempio: appunti personali scoperti durante le perquisizioni, il chiarimento del papà dell’indagato a Quarto Grado.

Il caso di Andrea Sempio, coinvolto nell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, si arricchisce di nuovi sviluppi con il ritrovamento di appunti durante le perquisizioni nella casa dei genitori. I bigliettini, oggi al centro di un’indagine per presunta corruzione in atti giudiziari, conterrebbero riferimenti a Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, accusato di aver archiviato la posizione di Andrea nel 2017 in cambio di denaro.

A chiarire il significato delle annotazioni ci ha pensato il papà dell’indagato nel corso della trasmissione Quarto Grado.

Garlasco, il papà di Andrea Sempio a Quarto Grado fa chiarezza sul primo biglietto

Durante la trasmissione Quarto Grado, Giuseppe Sempio è intervenuto per spiegare il contenuto di alcuni appunti rinvenuti nella sua abitazione. L’uomo ha precisato che il primo biglietto, sul quale era scritto “Venditti Gip archivia X 20-30 euro”, è stato frainteso dalla Procura di Brescia, che lo interpretava come un riferimento a 20-30 mila euro.

Stanno mischiando tutte le cose. Se ci fosse stato scritto 20, 30, 40 o 200mila euro… ma c’era scritto un’altra cifra”, e ha spiegato che l’appunto riguardava questioni legali minori, come le marche da bollo, senza alcuna implicazione penale.

Garlasco, il papà di Andrea Sempio a Quarto Grado: la sua verità sugli altri biglietti sequestrati

Altri appunti contenevano riflessioni personali e domande legali di carattere generico. In un foglio si leggeva: “Cosa succede se i Giarda presentano un’istanza di revisione a Brescia fatta bene?”, a cui Sempio ha risposto chiarendo che si trattava di un quesito da rivolgere agli avvocati, poiché non era in grado di prevedere gli sviluppi.

In un altro bigliettino, datato 4 febbraio 2016, si leggeva:

“4 febbraio 2016. Gip Venditti, procuratore di Pavia. Se archivia l’indagine, dovrebbe mettere il nome del soggetto sull’archiviazione, (Sempio Andrea). Così non può essere indagato per lo stesso motivo il Dna”.

Giuseppe Sempio ha spiegato di non riuscire ancora a comprendere la differenza tra le varie funzioni giudiziarie citate, come Gip o Gup. Sullo stesso foglio compariva anche un’altra nota relativa alla famiglia Stasi, in cui si sosteneva che l’accusa nei confronti dei Sempio derivava dal fatto che avevano seguito Andrea e lo avevano incriminato tramite il DNA. Sempio ha chiarito che tali annotazioni erano semplicemente appunti domestici tratti da articoli di giornale, senza particolare rilevanza.

Io, in casa, mi appuntavo qualche frase ma senza darci peso, insomma”.