È finita in tragedia quella che doveva essere una giornata di svago per una classe in gita scolastica, il 19 maggio scorso. Un grave incidente stradale ha coinvolto lo scuolabus su cui viaggiavano bambini e insegnanti, causando la morte di una persona e il ferimento di diverse altre. Al centro delle indagini c’è l’autista del mezzo, ora formalmente accusato: la Procura ipotizza gravi responsabilità alla guida.
Incidente durante una gita scolastica: muore una maestra, feriti diversi bambini
Quella che doveva essere una semplice uscita didattica si è trasformata in un dramma. Il 19 maggio scorso, sull’autostrada Pedemontana all’altezza di Lomazzo (Como), un pullman carico di alunni e insegnanti della scuola elementare “Pascoli” di Cazzago Brabbia (Varese) ha tamponato violentemente un camion che lo precedeva.
A bordo c’erano 35 bambini delle classi prima e quarta, reduci da una visita al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate. Nell’impatto ha perso la vita Domenica Russo, 43 anni, insegnante originaria di Napoli ma residente a Sesto Calende, che sedeva nelle prime file del mezzo accanto all’autista. Alcuni dei piccoli passeggeri sono rimasti feriti, mentre i vigili del fuoco hanno dovuto estrarre il corpo della docente dalle lamiere del mezzo.
Gita scolastica si trasforma in tragedia: incidente mortale, autista nei guai
Secondo gli accertamenti condotti dalla polizia stradale di Busto Arsizio e coordinati dalla Procura di Como, l’autista del pullman, Francesco Pagano, sarebbe stato al cellulare mentre guidava, poco prima dello schianto.
Gli inquirenti sono giunti a questa conclusione dopo l’analisi tecnica dello smartphone effettuata da un consulente nominato dalla Procura e grazie a una serie di immagini riprese dalle telecamere autostradali, che mostrerebbero chiaramente l’uomo con il telefono in mano. A rafforzare l’ipotesi della distrazione alla guida anche un video in cui si vede il pullman proseguire senza rallentare, nonostante davanti a sé ci fosse un tir.
Inizialmente si era ipotizzato un guasto ai freni o un malore, ma gli sviluppi investigativi hanno fatto emergere un quadro diverso. Sulla richiesta di arresto avanzata dalla Procura sarà ora il giudice a pronunciarsi.