È morto Gerlando Alberti jr, boss siciliano condannato per l’omicidio di Graziella Campagna, la giovane che scoprì per caso la sua identità.
Graziella scoprì per caso la sua identità e la uccise: è morto il boss Gerlando Alberti
Graziella Campagna aveva appena 17 anni quando, lavorando in una lavanderia, scoprì per caso la vera identità del latitante Alberti jr trovando in una camicia un’agendina con contatti e riferimenti compromettenti.
Considerata un rischio per l’organizzazione, fu rapita e assassinata il 12 dicembre 1985; il suo corpo venne ritrovato due giorni dopo e identificato dal fratello Pietro, che avrebbe poi dedicato anni alla ricerca della verità.
Il suo omicidio, divenuto simbolo delle vittime innocenti di mafia, continua a essere ricordato ogni anno, e proprio nei prossimi giorni l’associazione Libera organizzerà a Messina una manifestazione in sua memoria con la partecipazione di don Luigi Ciotti.
La morte del boss Gerlando Alberti jr: il decesso dopo una lunga malattia
Come riportato da Messina Today, Gerlando Alberti jr è morto a Palermo all’età di 78 anni dopo una lunga malattia. Figura di spicco della criminalità organizzata siciliana e nipote del noto capomafia Gerlando Alberti “u Paccarè”, scontava l’ergastolo per il sequestro e l’uccisione di Graziella Campagna.
La vicenda giudiziaria, segnata da anni di indagini e rallentamenti, si era conclusa con la condanna definitiva sua e del complice Giovanni Sutera. La morte del boss chiude simbolicamente una pagina oscura legata a uno dei delitti più crudeli della storia mafiosa in Sicilia.