Donald Trump tenta l’affondo finale per sbloccare il negoziato sulla guerra in Ucraina, intrecciando contatti diretti con Putin, un faccia a faccia con Zelensky e il coinvolgimento dei leader europei, mentre sul tavolo restano garanzie di sicurezza e il nodo cruciale del Donbass.
Guerra Russia-Ucraina: sicurezza, ricostruzione e scelte politiche. Il percorso verso la pace
Donald Trump intensifica l’azione diplomatica puntando a chiudere il conflitto ucraino con un’iniziativa multilaterale che coinvolge Russia, Ucraina ed Europa. Dopo oltre un’ora di colloquio con Vladimir Putin e l’incontro diretto con Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago, l’ex presidente Usa ha parlato apertamente di una fase avanzata delle trattative, definendo i contatti «costruttivi» e ribadendo che “entrambi vogliono un accordo“.
Il presidente americano ha sottolineato di aver coinvolto anche i leader europei perché “era appropriato parlare con loro”, ringraziando i suoi negoziatori e sostenendo che “nessuno avrebbe avuto la minima possibilità di arrivare dove siamo adesso”. Da Mosca, però, arriva una pressione chiara: secondo il Cremlino, la chiave resta il Donbass. L’inviato Ushakov ha ribadito che per “porre fine definitivamente al conflitto” Kiev dovrà assumere una posizione netta.
Sullo sfondo, Trump ha lasciato intendere che Putin non avrebbe ancora accettato un cessate il fuoco per evitare “di fermare i combattimenti per poi dover ricominciare”, una valutazione che il tycoon ha detto di “comprendere”.
Guerra Russia-Ucraina, Trump parla con Putin e vede Zelensky: “Molto vicini a un accordo”
Accanto ai negoziati militari e territoriali, prende forma anche il dibattito sul futuro dell’Ucraina. Trump ha parlato apertamente di ricostruzione, affermando che la Russia “vuole vedere l’Ucraina avere successo” e che sarebbe pronta a contribuire anche sul piano energetico. Ha inoltre dichiarato che Putin starebbe collaborando per la riapertura della centrale nucleare di Zaporizhzhia, definendolo “molto corretto da questo punto di vista”.
Sul fronte europeo, Ursula von der Leyen ha ribadito che i progressi vanno consolidati con “garanzie di sicurezza incrollabili”, mentre Giorgia Meloni ha insistito sulla necessità di unità tra i partner occidentali, ricordando che “spetta alla Russia dare prova di senso di responsabilità”.
Zelensky, pur parlando di «grandi risultati», ha chiarito che restano divergenze profonde con Mosca e che qualsiasi piano dovrà passare dal consenso interno: “Se il piano sarà molto difficile per la nostra società, è la società che deve scegliere”.
Tra referendum e voto parlamentare, Kiev valuta gli strumenti, mentre Trump guarda al calendario con fiducia: “Se le cose vanno bene potrebbero volerci un paio di settimane“. Il messaggio finale resta politico e simbolico: “È il momento di mettervi fine” a una guerra che tutti, a parole, dicono di voler chiudere.
I thank President Trump @POTUS and his team for the negotiations. I thank the United States for its support. Together, we must – and can – implement our vision for the sequencing of steps toward peace. pic.twitter.com/YklMUd62BA
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 28, 2025