Mentre il conflitto nel Donbass entra in una fase di rinnovata criticità, l’Ucraina guarda all’Unione europea, che ha appena dato il via libera a un prestito da 90 miliardi di euro per sostenere il Paese nei prossimi due anni. Sullo sfondo resta aperta anche la questione degli asset russi congelati, che Kiev chiede di sbloccare per rafforzare la difesa e avviare la ricostruzione.
Guerra in Ucraina, Zelensky al Consiglio Ue: “Truppe europee diminuirebbero il rischio di nuova invasione”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha preso parte al Consiglio europeo a Bruxelles, sottolineando l’urgenza di finanziamenti concreti per sostenere il Paese. “Servono fondi entro primavera, priorità droni”, ha affermato, evidenziando che la questione del Donbass resta irrisolta nei colloqui con gli Stati Uniti: “Abbiamo opinioni diverse”.
Zelensky ha spinto affinché l’Unione europea utilizzi i 200 miliardi di asset russi congelati per la difesa e la ricostruzione dell’Ucraina, definendo tale scelta “morale, giusta e legalmente fondata”. Il leader ucraino ha aggiunto che l’Europa deve decidere autonomamente senza cedere a pressioni esterne: “Se verrà presa questa decisione di utilizzare appieno i beni russi per difendersi dall’aggressione, col tempo sarà chiaro a tutti che è stata la scelta giusta e ha reso l’Europa più forte”.
Sul fronte diplomatico, il presidente americano Donald Trump ha commentato l’evoluzione dei negoziati, dichiarando: “Più vicini ad accordo ma Kiev si muova rapidamente”, indicando la necessità di una risposta rapida di Kiev per favorire un possibile accordo.
Sul piano militare, Zelensky ha ribadito l’importanza della presenza europea sul terreno: “La presenza delle truppe europee in Ucraina diminuirebbe il rischio di una nuova invasione russa, non diciamo che debbano combattere”. Intanto, nuovi colloqui tra delegazioni di Kiev e Stati Uniti sono programmati a Miami venerdì e sabato, mentre Roma prepara un decreto per sostenere ulteriormente l’Ucraina. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha confermato: “I nostri aiuti all’Ucraina sono per difendere i civili dagli attacchi che subiscono ogni giorno”.
Guerra in Ucraina, dall’Ue prestito da 90 miliardi: restano congelati gli asset russi
Il Consiglio Europeo ha dato il via libera a un nuovo e imponente pacchetto di aiuti destinato all’Ucraina, mettendo sul tavolo 90 miliardi di euro per i prossimi due anni. L’intesa raggiunta sancisce un impegno politico e finanziario di lungo periodo, come ha annunciato il presidente Antonio Costa: l’Ue ha approvato la “decisione di fornire 90 miliardi di euro di sostegno all’Ucraina per il 2026-27” e, ha sottolineato, “abbiamo preso un impegno, lo abbiamo rispettato”.
Si tratta di un prestito a tasso zero, pensato per coprire sia le necessità militari sia quelle di bilancio di Kiev, come spiegato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui le risorse “sono sufficienti a coprire le esigenze militari e di bilancio dell’Ucraina per i prossimi due anni”. Il meccanismo prevede che il rimborso avvenga solo dopo il pagamento delle riparazioni da parte di Mosca, mentre i beni russi congelati resteranno bloccati e potranno essere utilizzati, se necessario, per restituire il prestito, “nel pieno rispetto del diritto internazionale”.
La decisione, assunta all’unanimità dopo un negoziato complesso, consente di attivare rapidamente strumenti europei già collaudati e di rispettare i criteri del Fondo monetario internazionale, garantendo l’erogazione dei fondi entro il secondo trimestre del 2026. Soddisfazione è stata espressa anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha parlato di una scelta in cui “ha prevalso il buonsenso” e di una soluzione capace di assicurare il sostegno necessario a Kiev “con una base solida sul piano giuridico e finanziario”.
Nelle conclusioni resta centrale il tema degli asset russi congelati: l’Ue, ha ricordato la premier, si riserva di valutarne l’uso soprattutto per il rimborso del prestito, un percorso definito come “un lavoro che deve ancora andare avanti”.