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Per avere maggiori informazioni su alcuni dei principali nuovi trattamenti estetici non invasivi abbiamo consultato il dott. Fabio Caprara della Clinica Dermo Estetica in Viale Restelli 3 a Milano, che ci ha aiutati a delineare indicazioni, benefici e cautele di quattro proposte oggi molto richieste: Blefaroplastica ibrida non chirurgica, acido polilattico, ozonoterapia e trattamenti PRP e PRF.
Blefaroplastica ibrida non chirurgica
La blefaroplastica ibrida non chirurgica è un approccio combinato studiato per ringiovanire lo sguardo senza bisturi, integrando due tecnologie: il trattamento non ablativo al plasma FELC PLEXR con la potenza del laser CO₂ frazionato, permettendo di agire in profondità non solo sulla palpebra, ma su tutta la zona perioculare. L’obiettivo è trattare lassità palpebrale lieve-moderata, microrugosità e aspetto “stanco” dovuto a fine perdita di tonicità cutanea. La seduta viene eseguita in ambulatorio, di norma con anestesia topica, e prevede piccoli spot controllati sulla superficie cutanea associati a laser Co2 frazionato che favorisce la neocollagenesi. Il recupero è rapido: compaiono piccoli puntini bruniti e un leggero edema per qualche giorno, mentre il miglioramento evolve nelle settimane successive grazie ai processi di riparazione dermica.
Prima di programmare il trattamento, è utile una valutazione clinica della qualità della pelle, della posizione del sopracciglio e di eventuali borse adipose: i casi con marcata protrusione del grasso possono non essere candidati ideali e richiedere soluzioni diverse. Nel colloquio preliminare si chiariscono anche aspetti pratici come tempi e farmaci da assumere in preparazione al trattamento. In genere sono consigliati 1-2 sedute, distanziate di circa due mesi, con eventuali ritocchi di mantenimento negli anni successivi in base alla risposta individuale.
Acido polilattico
L’acido polilattico è un induttore di collagene iniettabile che non riempie immediatamente come un filler classico, ma stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene. È particolarmente utile per ripristinare il volume perso in aree come le guance, le tempie e le pieghe nasolabiali e per la pelle assottigliata, oltre che per migliorare la texture e i volumi di aree come braccia o glutei. Il risultato è progressivo: nel corso di 2-3 mesi la cute diventa più turgida e omogenea grazie alla ristrutturazione del derma.
Punti chiave da ricordare:
- Protocollo a sedute: di solito 2-3 trattamenti distanziati 4-8 settimane.
- Risultato graduale: l’effetto cresce nel tempo, con naturalezza e senza stravolgimenti.
- Aftercare: massaggi domiciliari dell’area trattata come indicato dal medico, idratazione adeguata.
- Selezione del paziente: non è l’opzione giusta per chi cerca volume immediato; è ideale per chi desidera qualità cutanea e sostegno diffuso.
- Sicurezza: affidarsi a specialisti esperti riduce il rischio di irregolarità o nodularità.
Ozonoterapia
L’ozonoterapia utilizza una miscela calibrata di ossigeno-ozono con finalità ossigenanti e biomodulanti. In ambito estetico può essere proposta come coadiuvante per migliorare microcircolazione, tono cutaneo e drenaggio dei tessuti, con interessanti applicazioni su pelle opaca, discromie lievi e rallentamento metabolico di alcune aree. L’ozono, per la sua azione antiossidante indiretta e antinfiammatoria, viene impiegato in protocolli personalizzati che possono comprendere iniezioni locali o insufflazioni a seconda dell’indicazione medica.
I vantaggi principali sono la bassa invasività, l’assenza di tempi di recupero significativi e la compatibilità con altri percorsi di biostimolazione o medicina rigenerativa. La frequenza tipica è settimanale o quindicinale per cicli di più sedute, con successivi richiami. Come per ogni trattamento medico, è necessaria un’anamnesi accurata per individuare eventuali controindicazioni e costruire un piano realmente su misura.
Prp e prf per il viso e il corpo
I trattamenti PRP e PRF appartengono alla medicina rigenerativa autologa. Si parte da un prelievo di sangue del paziente, che viene centrifugato per ottenere, nel caso del PRP, un plasma ricco di piastrine ad alta concentrazione di fattori di crescita e, nel caso del PRF, una matrice di fibrina che rilascia tali fattori in modo più graduale. L’obiettivo è potenziare i processi riparativi dei tessuti, con benefici su luminosità, grana della pelle, microrugosità, cicatrici e smagliature, oltre a protocolli dedicati al cuoio capelluto.
La procedura è generalmente ben tollerata: dopo piccoli microponfi o rossore transitorio, il rientro alle attività è immediato. I risultati non sono “istantanei”, ma crescono nel tempo seguendo i naturali meccanismi di rigenerazione. Di solito si pianificano 2-3 sedute a distanza di 4-6 settimane, con richiami semestrali o annuali a seconda dell’obiettivo. Un plus di PRP e PRF è l’elevata biocompatibilità, poiché si utilizzano componenti autologhi: questo riduce il rischio di reazioni avverse. Resta fondamentale la qualità del protocollo – dalla corretta centrifugazione ai materiali utilizzati – e la selezione del candidato in base allo stato di salute, alla nutrizione e allo stile di vita, che influenzano la “ricchezza” del concentrato piastrinico.
Come orientarsi nella scelta?
Ogni percorso va deciso dopo una visita specialistica che analizzi obiettivi, tempi, budget e routine del paziente. La blefaroplastica ibrida è indicata a chi vuole rinfrescare lo sguardo; l’acido polilattico a chi privilegia sostegno e qualità cutanea diffusa con un effetto graduale; l’ozonoterapia può essere un alleato per ossigenare e drenare i tessuti integrandosi ad altri protocolli; PRP e PRF sono scelte rigenerative che valorizzano la biologia individuale. In tutti i casi, la personalizzazione è la chiave per ottenere risultati naturali e coerenti con l’armonia del volto e del corpo.
Per informarsi, definire aspettative realistiche e costruire un piano efficace, rivolgersi a professionisti qualificati come il dott. Fabio Caprara permette di comprendere indicazioni, tempi, manutenzione e possibili sinergie tra trattamenti. Con una corretta valutazione e un follow-up attento, le nuove tecniche non chirurgiche possono offrire miglioramenti visibili rispettando la fisionomia e i ritmi di ciascuno.