Argomenti trattati
Un’inchiesta che scuote Milano
Milano, capitale della moda e del divertimento notturno, si trova al centro di un’inchiesta che mette in luce un giro d’affari poco pulito. Il “core business” di Davide Lacerenza, attualmente agli arresti domiciliari, è emerso come un intricato sistema di offerta di servizi illeciti, dove alcol e prostituzione si intrecciano in un mix pericoloso.
L’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, ha rivelato dettagli inquietanti su come il divertimento notturno possa nascondere attività criminali.
Alcol e escort: un’offerta esclusiva
Secondo quanto riportato dal Tribunale del Riesame di Milano, l’offerta di prostitute era parte integrante di un servizio pensato per garantire il massimo divertimento ai clienti. Non si trattava solo di bere, ma di un’esperienza completa, dove la disponibilità di ragazze e sostanze stupefacenti era una costante. I clienti, attratti da pacchetti esclusivi, spendevano cifre esorbitanti, fino a 10mila euro a notte, per un totale che si avvicina a un milione di euro nel corso degli anni. La testimonianza di una ex dipendente ha confermato che le escort erano la principale attrattiva del locale, rendendo evidente come il divertimento fosse strettamente legato a pratiche illecite.
Il sequestro dei beni e le indagini in corso
Le indagini hanno portato al sequestro di circa 900mila euro, ma gli investigatori hanno rintracciato finora meno di 80mila euro, con una parte di questi fondi riconducibili a un conto in Lituania. La situazione si complica ulteriormente con le testimonianze che rivelano come i clienti fossero obbligati a pagare una cifra forfettaria, indipendentemente dal consumo di alcol. Questo sistema ha sollevato interrogativi sulla legalità delle operazioni della gintoneria e sul ruolo delle autorità nel monitorare tali attività.