Argomenti trattati
In un angolo dimenticato del mondo, dove il sole si riflette sulle macerie di una città distrutta, la vita continua a lottare contro la disperazione. Jabal Awliya, a sud di Khartoum, sta vivendo un dramma alimentare senza precedenti. Qui, nei volti emaciati dei bambini e nelle strade desolate, si legge una storia di fame e privazione che parla di una guerra che ha superato i tre anni.
La situazione è diventata così critica che il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha lanciato l’allerta: il rischio di carestia si sta avvicinando alla capitale.
La realtà di Jabal Awliya
Laurent Bukera, rappresentante del WFP in Sudan, ha descritto la devastante realtà di Jabal Awliya, rivelando che sono stati trovati livelli di fame “gravi”. Nel suo recente viaggio a Khartoum, ha testimoniato la “distruzione diffusa” della città e delle aree circostanti. Le parole di Bukera risuonano come un eco di allerta: “Le necessità sono immense”. Accesso limitato a risorse fondamentali come acqua potabile, assistenza sanitaria ed elettricità si intrecciano con un’epidemia di colera, creando un quadro allarmante.
“Alcune zone a sud della capitale sono ad alto rischio di carestia”, ha aggiunto, esortando la comunità internazionale a intervenire subito. I fondi devono essere aumentati per fermare la carestia nelle aree più colpite e per investire nella ripresa del Sudan. Il WFP sta assistendo circa quattro milioni di persone in tutto il paese, ma la carenza di finanziamenti ha costretto l’agenzia a ridurre le razioni alimentari del 70% nelle zone a rischio.
Una guerra che non si ferma
Il conflitto tra le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido, che dura dal aprile 2023, ha trasformato la vita quotidiana in un campo di battaglia. Khartoum ha visto il suo controllo cadere nelle mani dell’esercito, che ha dichiarato la città “completamente libera dai ribelli”. Ma questa libertà, che dovrebbe portare speranza, è invece accompagnata da un’ombra di miseria e disperazione. Con l’accesso ora consentito alle aree colpite, il WFP sta combattendo per riportare la popolazione dalla soglia della fame.
Le conseguenze della crisi
Le parole di Bukera dipingono un quadro inquietante: “Il livello di fame, miseria e disperazione trovato a Jabal Awliya è grave e conferma essenzialmente il rischio di carestia”. La guerra ha già mietuto decine di migliaia di vittime e ha generato la più grande crisi di fame e sfollamento al mondo. Oltre quattro milioni di persone hanno lasciato il paese, mentre circa 10,5 milioni sono sfollate internamente secondo le stime delle Nazioni Unite.
Con il ritorno previsto di persone in aree gravemente danneggiate come Khartoum, la pressione sulle risorse già tese aumenterà. “Il WFP è profondamente preoccupato, soddisfare i bisogni di base – in particolare il cibo – è critico e urgente”, ha affermato Bukera. La carestia è già stata dichiarata in cinque aree del Sudan, incluse tre aree di sfollamento vicino a el-Fasher, e in quest’ultima sembra quasi confermata, nonostante l’assenza di dati ufficiali che ne impediscano una dichiarazione formale.
Un futuro incerto
In un paese in cui quasi 25 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare, la situazione continua a deteriorarsi. Le storie di fame e disperazione non sono solo numeri su un foglio di carta; sono la realtà di una popolazione che attende aiuto. La comunità internazionale deve rispondere prontamente a questa emergenza umanitaria, prima che la situazione diventi irreversibile. La lotta per la vita continua, e in questa lotta, la speranza è l’unico faro che può illuminare il cammino verso la salvezza.