Il Movimento 5 Stelle attraversa una fase di forte tensione interna: Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e vicepresidente del partito, ha formalizzato le proprie dimissioni, segnando una frattura significativa all’interno della leadership pentastellata.
M5s, dimissioni di Chiara Appendino da vicepresidente: la mossa di Conte e le conseguenze politiche
In risposta, il leader pentastellato Giuseppe Conte ha fissato per il prossimo fine settimana la votazione sul suo secondo mandato da presidente del Movimento, unico candidato e con rielezione praticamente scontata.
Questo processo comporterà l’azzeramento degli organi interni, lasciando temporaneamente vacante il ruolo lasciato da Appendino.
Se sul piano operativo la posizione di vicepresidente sarà presto colmata, politicamente la mossa mette in evidenza una frattura interna e apre una fase di tensione e riflessione sulla direzione futura del Movimento.
M5s, dimissioni di Chiara Appendino da vicepresidente: i motivi della decisione
Chiara Appendino ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di vicepresidente del Movimento 5 Stelle, decisione confermata durante la riunione del Consiglio nazionale del partito. L’ex sindaca di Torino aveva già lasciato intendere la possibilità di un passo indietro nei giorni precedenti, ventilando la scelta nell’assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati.
Nonostante un colloquio telefonico con l’ex premier Giuseppe Conte, le divergenze sul posizionamento politico del Movimento, in particolare sul rapporto con il Partito Democratico, non sono state risolte. Fonti vicine ad Appendino sottolineano come le dimissioni non siano un gesto simbolico, ma un modo per stimolare il dibattito interno e ribadire una linea coerente con i valori storici del M5s.