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Manovra: Gasparri, 'Renzi eviti di darci lezioni inutili'

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Roma, 23 dic. (Adnkronos) - “Vedo che il senatore Renzi continua a fingere di non capire. Al di là di qualche parola di troppo, per la quale mi sono scusato e che comunque non è stata detta nel corso di un intervento formale in Aula, respingo ancora una volta le sue lezioncine di...

Roma, 23 dic. (Adnkronos) – “Vedo che il senatore Renzi continua a fingere di non capire. Al di là di qualche parola di troppo, per la quale mi sono scusato e che comunque non è stata detta nel corso di un intervento formale in Aula, respingo ancora una volta le sue lezioncine di berlusconismo postumo. Da leader politico, quando contava e non era ridotto al lumicino come oggi, di fronte alla proposta di decadenza di Berlusconi, disse: ‘Game over’. Dicendo che Berlusconi condannato, a nostro avviso ingiustamente, doveva essere estromesso dal Parlamento. Doveva essere allora garantista ed obiettivo nei confronti di Berlusconi. Non tentare oggi di darci lezioni inutili". Lo afferma Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato.

"In materia di europeismo, di garantismo, di coerenza, siamo pronti -aggiunge l'esponente azzurro- a impartire lezioni anche a Renzi. Del quale ho difeso, e lo rifarei mille volte, anche le buone ragioni di fronte ad alcune aggressioni giudiziarie che ha subito. Noi l'abbiamo fatto per lui, lui non lo fece per Berlusconi. Pertanto il confronto politico continua. Se poi lui deve alzare i toni offendendo Forza Italia, nell’impossibile tentativo di agguantare un quorum alle Europee, prosegua pure. Noi rivendichiamo la nostra coerenza, il nostro percorso, ed a tutti i berlusconiani dell'ultima ora rivolgiamo un apprezzamento e li attendiamo in fila, insieme ai tanti che stanno sostenendo l'azione di riorganizzazione e di rilancio di Forza Italia, saggiamente guidata da Antonio Tajani. Perché anche in materia di europeismo un movimento politico come Forza Italia, guidato da un leader europeo ed europeista come Tajani, ha ben poche lezioni da prendere da chi dovrebbe riflettere sul suo percorso dal 40% che ebbe dieci anni fa, al poco percento che ha oggi”.