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Manovra: Unterberger (Svp), 'norme per donne insufficienti per invertire tendenza'

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Roma, 18 ott. (Adnkronos) - “Una Legge di Bilancio che destina appena un miliardo alle misure per le famiglie e che volta le spalle alle donne con la cancellazione di Opzione Donna.” Così in una nota la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger che aggiunge: "...

Roma, 18 ott. (Adnkronos) – “Una Legge di Bilancio che destina appena un miliardo alle misure per le famiglie e che volta le spalle alle donne con la cancellazione di Opzione Donna.” Così in una nota la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger che aggiunge: "La misura sulla decontribuzione per l’assunzione di madri con 2 o più figli è benvenuta, ma non porterà ad un aumento delle nascite finché la conciliazione famiglia-lavoro non sarà migliorata anche per le madri con un solo figlio. Un altro elemento critico è la mancata conferma della riduzione dell'Iva sui pannolini, il latte in polvere, i biberon e gli altri prodotti per la prima infanzia. Queste misure di sicuro non bastano per invertire la tendenza dell’occupazione femminile e della natalità che a parole stanno tanto a cuore di questo Governo.”

“Un anno fa – aggiunge la senatrice della Svp – il Governo Meloni aveva già ristretto i criteri d’accesso a Opzione Donna, limitando la misura alle donne in condizioni di fragilità sociale e che, in ogni caso, avevano versato 35 anni di contributi e compiuto almeno 58 anni in presenza di 2 figli, 59 in caso di un figlio, 60 se non avevano figli. Con la legge di Bilancio, il governo sostituisce Opzione Donna con la nuova Ape Sociale, i cui criteri si restringono ulteriormente: per le stesse categorie svantaggiate (disoccupate, invalide e caregiver) adesso serviranno 63 anni d’età e 36 di contributi. Il governo quindi fa l’esatto opposto di quanto aveva promesso in questi mesi: Opzione Donna non solo non è stata estesa ma è stata addirittura cancellata. E le donne che dal gennaio 2024 avrebbero maturato i requisiti per andare in pensione dovranno restare al lavoro dai 3 e ai 5 anni in più".

"Altro limite è che agli interventi per le famiglie viene destinato solo un miliardo di euro. Una cifra del tutto inadeguata per fare in modo che le misure impattino concretamente sulla vita delle persone. In questa cornice, l’asilo nido gratuito per il secondo figlio di cui parla la Premier è soltanto un auspicio per il futuro. Per ora infatti il Governo si limita ad aumentare di 150 milioni di euro il fondo per il bonus asilo nido. Dei dieci mesi di congedo parentale facoltativo con indennità al 30% dello stipendio, dopo un primo mese all’80%, segue adesso un secondo mese con l’indennità portata dal 30 al 60%. Questo è sicuramente un passo nella giusta direzione, ma se si vuole un vero impatto sull’occupazione femminile, bisogna aumentare l’indennità per tutti i mesi facoltativi, con una premialità per i padri che ne fanno ricorso, come da molti anni avviene in quasi tutti i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale", conclude.