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Mattarella firma la conversione in legge del dl Rave, via libero definito con la “ghigliottina”

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha promulgato la legge di conversione per il Milleproroghe ma ha chiesto modifiche sui balneari.

Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la conversione in legge del dl Rave.

Il dl Rave è stato approvato in via definitiva alla Camera dopo l’ok del presidente Lorenzo Fontana alla “ghigliottina”: nel tardo pomeriggio di venerdì 30 dicembre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la conversione in legge del decreto.

Via libero definito alla Camera con la “ghigliottina” per il decreto Rave

La Camera ha approvato il decreto Rave con 183 voti favorevoli, 116 contrari e un astenuto. Il via libera al provvedimento è arrivato dopo che il presidente Lorenzo Fontana ha dato il benestare per la ghigliottina ossia la procedura parlamentare che consente a un testo di legge di andare direttamente al voto finale senza essere sottoposto all’esame ordinario che solitamente precede le votazioni.

Se non fosse stato convertito, il dl Rave sarebbe scaduto proprio nella giornata di venerdì 30 dicembre. La misura approvata, oltre a introdurre l’articolo 633-bis del Codice penale contro i rave party, consente anche il reintegro degli operatori sanitari che non si sono vaccinati contro il SARS-CoV-2 e che erano stati finora sospesi dalle rispettive mansioni lavorative. Nel testo, poi, sono state inserite pure delle modifiche ad alcune disposizioni sull’ergastolo ostativo.

Mattarella firma la conversione in legge del dl Rave

Il dl Rave era stato approvato al Senato lo scorso 13 dicembre con 92 voti favorevoli, 75 contrari e un astenuto. Durante la seduta del 30 dicembre, al momento del voto finale alla Camera, i deputati del Partito Democratico hanno esibito una copia della Costituzione “per sottolineare l’incostituzionalità di questo provvedimento”.

Intanto, nel tardo pomeriggio di venerdì 30, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la definitiva conversione in legge del dl Rave.

Con l’ok al provvedimento e l’introduzione dell’art. 633-bis del Codice penale, gli organizzatori o i promotori di episodi di “invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati” con lo scopo di “realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento” vengono puniti con la reclusione da tre a sei anni e con una multa da mille a diecimila euro. La misura scatta nel momento in cui dal raduno nasce “un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica” causato dal mancato rispetto delle norme in materia di sostanze stupefacenti “ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello Stato dei luoghi”. Inoltre, è anche prevista la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato” e “delle cose che ne sono il prodotto o il profitto”.