Nuovo episodio di aggressione alle forze dell’ordine a Milano. Nella notte tra sabato e domenica, nell’area dei Navigli – fulcro della movida cittadina – una pattuglia della polizia locale è stata presa di mira da un gruppo di giovani.
Intorno all’1.30, mentre l’auto di servizio percorreva viale Gorizia, in zona Darsena, gli agenti sono stati bersagliati da insulti da parte di tre ragazzi di origine egiziana, poco più che ventenni – i cosiddetti “maranza” – residenti nell’area di piazzale Selinunte, nel quartiere San Siro.
Alla richiesta di esibire i documenti, i giovani hanno reagito con urla e atteggiamenti sempre più aggressivi, rifiutando il controllo.
Uno dei tre, accompagnato da un cane al guinzaglio, è riuscito a fuggire facendo perdere le proprie tracce. Gli altri due, invece, hanno affrontato i vigili in uno scontro fisico, mentre sul posto giungevano rinforzi. Un agente è stato colpito al volto con un pugno, riportando una contusione allo zigomo; un secondo operatore è stato atterrato e, durante la colluttazione, ha riportato la frattura dell’omero, probabilmente a causa di una gomitata violenta. La prognosi è di 35 giorni.
Successivamente, uno dei giovani ha tentato la fuga scavalcando il cancello di una proprietà privata. Gli agenti lo hanno inseguito, costretto a scendere e arrestato. In manette anche il secondo aggressore.
Aggressione vigili a Milano, taser assenti
Nonostante a Milano sia in corso la fase di sperimentazione del taser – prevista fino al 31 dicembre – al momento dell’intervento gli agenti coinvolti non ne erano dotati. Le pistole a impulsi elettrici, infatti, sono attualmente assegnate in numero limitato e solo ai turni mattutini e pomeridiani del personale formato.
Secondo i vigili intervenuti, la presenza del taser avrebbe potuto scongiurare la colluttazione, anche solo come strumento di deterrenza, come già avvenuto in altri contesti. Diversa la valutazione del Comando, che ritiene lo strumento non determinante in una situazione di questo tipo.
Violenza urbana, appello al Governo per rinforzi
L’episodio milanese si colloca in un clima generale di crescente conflittualità. A Torino, infatti, il bilancio degli scontri di sabato pomeriggio legati allo sgombero dello stabile occupato da 29 anni da Askatasuna è di 11 agenti feriti. Tutti hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche.
Non si registrano feriti gravi, ma diversi poliziotti sono stati colpiti al volto dalle schegge delle bottiglie lanciate durante i disordini. Al momento non risultano arresti né indagati.
Alla luce del susseguirsi di episodi violenti, sarebbe il caso di valutare l’ipotesi di un appello alle massime autorità istituzionali: al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al ministro della Difesa Guido Crosetto e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Magari per valutare l’impiego di reparti altamente specializzati, come il Battaglione San Marco e i paracadutisti della Folgore, nelle aree urbane più esposte: Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli. Un intervento che rappresenterebbe un segnale chiaro di rafforzamento della sicurezza e di tutela delle forze dell’ordine e dei cittadini.