Negli ultimi mesi a Prato si sono susseguiti numerosi episodi preoccupanti che hanno visto donne aggredite in luoghi pubblici, seminando timore e apprensione tra i cittadini. Un ventenne di origine marocchina, ritenuto responsabile di queste aggressioni, è stato trasferito in una Rems, la Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, a seguito delle gravi accuse a suo carico.
Paura a Prato: uomo aggredisce 10 donne italiane
Per mesi, Prato è stata segnata da un clima di crescente tensione. All’inizio considerati episodi isolati, gli attacchi contro le donne hanno progressivamente mostrato un andamento inquietante e ripetuto. Le vittime, impegnate nelle loro normali attività quotidiane, si sono ritrovate coinvolte in aggressioni improvvise e inspiegabili, che provocavano ferite non solo fisiche ma anche profonde conseguenze psicologiche.
Tra settembre e dicembre, le aggressioni sono passate da pugni e strattoni a lesioni più gravi, comprese fratture e sfregi al volto, lasciando nella città un segno di paura e sollevando interrogativi sul delicato equilibrio tra protezione delle vittime e gestione di persone con disturbi psichiatrici.
“Picchiate per odio etnico”, uomo aggredisce 10 donne italiane a Prato
Come riportato dal Corriere Fiorentino, le aggressioni sono state attribuite a Mohamed Amine Elouardaoui, ventenne di origine marocchina con regolare permesso di soggiorno, affetto da disturbi psichiatrici diagnosticati come schizofrenia e disturbi psicotici.
Secondo gli investigatori, il giovane mirava alle sue vittime in maniera casuale, scegliendo esclusivamente donne italiane, un comportamento che ha portato il giudice a riconoscere l’aggravante dell’odio etnico. A causa della sua incapacità di intendere e di volere, le autorità non hanno potuto procedere immediatamente con l’arresto, optando per un ricovero provvisorio in psichiatria, dal quale però il ragazzo è riuscito a fuggire dopo pochi giorni.
Grazie all’intervento della Procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, è stato disposto il trasferimento del ventenne in una Rems di Volterra, struttura destinata a soggetti socialmente pericolosi che necessitano di misure di sicurezza psichiatrica.