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Omicidio Garlasco, le cugine Cappa nel mirino: perché i dettagli cambiano tutto

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Omicidio Garlasco, le cugine Cappa sotto i riflettori: quei dettagli che cambiano le cose

Il caso dell’omicidio di Garlasco torna a far parlare di sé, con nuovi sviluppi. Sebbene nella nuova inchiesta per il delitto della villetta di via Pascoli al momento non ci sono nuovi nuovi indagati, sono tornati sotto i riflettori due nomi che già 18 anni fa avevano fatto clamore, ovvero quelli delle cugine della vittima, le sorelle Stefania Cappa e Paola Cappa, note anche come “gemelle K“.

Le cugine Cappa: quei dettagli che cambiano tutto

Il riaccendersi dell’interesse sulle due sorelle nasce da alcuni dettagli: una “borsa con oggetti pesanti”, nel caso di Stefania, e degli sms con “inquietanti” riferimenti al delitto inviati da Paola. Nonostante ciò, le loro posizioni risultano formalmente chiarite da tempo. Gli inquirenti, già all’epoca, avevano condotto approfonditi accertamenti su di loro, arrivando ad escluderne il coinvolgimento. Come spiegato dall’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, a FanPage, le sorelle “sono state le prime a essere messe nel mirino. In passato erano stati fatti tutti gli accertamenti su di loro: erano stati acquisiti i tabulati, sono state intercettate e preso il dna. Tutti conclusero che non c’entrarono nulla su quello che è accaduto a Chiara”. Il motivo è che “l’assassino indossava un paio di scarpe che non sarebbero compatibili con il numero di piede di queste ragazze, di cui una aveva una gamba rotta nel periodo dell’omicidio”.

Il decreto di perquisizione

Parallelamente, il nuovo filone investigativo ha coinvolto altre persone legate all’ambiente frequentato da Marco Poggi, fratello della vittima, ovvero due amici di Andrea Stasio. Anche se avevano dichiarato di conoscere poco Chiara e di non avere mai incontrato il fidanzato Alberto Stasi, mercoledì mattina un decreto di perquisizione presso terzi firmato dai pm di Pavia, diretti da Fabio Napoleone, ha raggiunto anche loro.