Da quest’anno cambia l’accesso a Medicina: per la prima volta, le iscrizioni si aprono senza il tradizionale test d’ingresso. La nuova riforma, promossa dal ministro dell’Università Anna Maria Bernini, punta a rendere più inclusivo e flessibile l’ingresso al corso di laurea, introducendo un semestre aperto che permette agli studenti di iniziare gli studi senza selezione preliminare.
Questa novità segna un’importante svolta nel sistema universitario italiano.
Partono le iscrizioni a Medicina senza test d’ingresso: debutta il semestre aperto
Il provvedimento elimina i test d’ingresso e il numero chiuso, introducendo il “Semestre aperto” con accesso libero, che prevede l’iscrizione contemporanea a un corso di studio affine. Al momento dell’iscrizione, che va effettuata sulla piattaforma Universitaly da oggi fino al 25 luglio, gli studenti dovranno indicare la sede scelta per il semestre aperto e il corso affine di riferimento, oltre a selezionare almeno 9 sedi alternative (per un totale di 10) e 10 preferenze per la prosecuzione nel corso affine nel secondo semestre.
La riforma, finanziata con oltre 20 milioni di euro lo scorso anno, prevede un ulteriore incremento dei posti disponibili: il ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato altri 50 milioni di euro, di cui 30 milioni nel Fondo di finanziamento ordinario e 20 milioni extra, per aumentare di 3.000 unità il numero di studenti ammessi.
Partono le iscrizioni a Medicina senza test d’ingresso: tutte le novità
Le attività didattiche del primo semestre prenderanno il via il 1° settembre e si concluderanno entro novembre. Le università, esercitando la propria autonomia, definiranno le modalità di erogazione dei corsi. A partire dall’anno accademico 2026-2027, gli atenei saranno inoltre tenuti ad aggiornare i piani di studio relativi ai corsi affini.
Il semestre aperto potrà essere frequentato fino a un massimo di tre volte, anche non consecutivamente. Le tre discipline previste sono: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, ciascuna delle quali assegna 6 crediti formativi universitari (CFU), per un totale di 18. Superando tutti e tre gli esami, gli studenti otterranno il pieno riconoscimento dei crediti qualora si immatricolino al corso affine.
Al termine del semestre, gli studenti sosterranno gli esami di profitto per ciascuna materia. Le prove saranno uniformi a livello nazionale e si terranno in simultanea nello stesso giorno. Sono previsti due appelli: il primo il 20 novembre, il secondo il 10 dicembre.
Ogni esame consisterà in 31 domande per materia: 15 a scelta multipla con cinque opzioni (una sola corretta) e 16 a completamento. La durata prevista per ogni prova è di 45 minuti. I risultati ottenuti contribuiranno alla formazione della graduatoria nazionale, con votazioni espresse in trentesimi e possibilità di lode. Per essere inclusi nella graduatoria, è necessario conseguire almeno 18/30 in ogni esame.
La valutazione prevede 1 punto per ogni risposta esatta, 0 per le risposte non date e una penalizzazione di 0,25 punti per ogni errore. Il punteggio massimo complessivo per le tre prove è 93 punti. Gli studenti non ammessi al secondo semestre, ma che abbiano ottenuto almeno 18/30 in ciascun esame, potranno comunque proseguire nel corso affine, con il riconoscimento totale dei CFU acquisiti.
L’iscrizione al primo semestre del corso affine è gratuita e non obbliga alla frequenza, qualora questa sia prevista dai regolamenti universitari. I corsi affini includono quelli delle lauree in Biotecnologie (L-2), Scienze Biologiche (L-13), Farmacia e Farmacia Industriale (LM-13), Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali (L-38), oltre a selezionati corsi delle Professioni Sanitarie, scelti annualmente dal MUR in base a criteri oggettivi.