Negli ultimi mesi, il Mar Mediterraneo è stato scenario di una serie inquietante di episodi, contando ben cinque casi sospetti di petroliere esplose. Questi incidenti destano forti preoccupazioni per la sicurezza delle rotte marittime e per il possibile impatto ambientale devastante. Le autorità internazionali hanno avviato indagini approfondite per accertare le cause di questa escalation e prevenire nuovi disastri, mentre la comunità globale segue con crescente apprensione l’evolversi della situazione.
Petroliera esplosa nel Mediterraneo, quinto incidente sospetto
Una petroliera, la Vilamoura, carica di circa un milione di barili di petrolio, è esplosa nelle acque al largo delle coste libiche. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’esplosione ha provocato l’allagamento della sala macchine, mentre le cause esatte dell’incidente restano ancora sconosciute. Da aprile, la Vilamoura aveva effettuato soste in diversi porti petroliferi russi, tra cui Ust’-Luga e Novorossijsk, dove aveva caricato petrolio proveniente dal Kazakistan.
Questo episodio si inserisce in una serie preoccupante di esplosioni che hanno colpito navi con un passato simile, ovvero con scali in porti russi. La compagnia armatoriale ha rassicurato che l’incidente non ha provocato fuoriuscite di petrolio e che tutto l’equipaggio è stato messo in salvo senza conseguenze.
Secondo Vanguard Tech, società specializzata in consulenza sui rischi marittimi, da inizio anno altre quattro petroliere con precedenti soste nei porti russi sono state danneggiate da esplosioni analoghe, alimentando così il clima di allarme nel settore.
Petroliera esplosa nel Mediterraneo, quinto incidente sospetto: le indagini
La petroliera Vilamoura, registrata sotto bandiera delle Isole Marshall, risulta di proprietà della TMS Tankers Ltd, società dell’armatore George Economou, il quale fa parte del Cardiff Marine Group.
L’esplosione ha compromesso il sistema di sterzo della nave, che è stata successivamente rimorchiata fino al porto del Pireo. Fortunatamente, non sono stati riportati né decessi né feriti tra i membri dell’equipaggio. Tuttavia, non è stata fornita alcuna spiegazione ufficiale sulle cause dell’esplosione.
Fonti greche, tra cui funzionari e analisti dell’agenzia Diaplous citati dal quotidiano Kathimerini, hanno ipotizzato che questi attacchi possano far parte di operazioni di sabotaggio orchestrate da gruppi legati all’Ucraina. In una dichiarazione, Diaplous ha sottolineato che l’impiego di bombe magnetiche contro petroliere richiede un elevato livello di competenza e addestramento, un elemento che suggerisce il coinvolgimento di attori supportati da uno Stato.