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Pippo Baudo, Fiorello alla camera ardente: le parole toccanti e la richiesta speciale alla Rai

Pippo Baudo Fiorello

Pippo Baudo, Fiorello all’ultimo saluto alla camera ardente di Roma: tra emozioni, ricordi siciliani e l’idea di un tributo permanente alla Rai.

Un addio segnato da profonda commozione, con tanti volti noti della televisione che hanno reso omaggio al grande Pippo Baudo. Alla camera ardente si sono alternati amici, colleghi e protagonisti dello spettacolo, ognuno con un ricordo sincero e parole rivolte anche alla Rai. Tra applausi, silenzi e momenti di forte emozione, hanno colpito in particolare le frasi di Fiorello, che oltre al commovente saluto ha voluto lanciare un messaggio speciale all’azienda.

Pippo Baudo, Fiorello alla camera ardente: le commoventi parole

Fiorello, profondamente commosso, ha reso omaggio a Pippo Baudo durante la camera ardente al Teatro delle Vittorie di Roma. Il loro legame affondava nelle radici siciliane condivise, fonte di orgoglio e identità comune. Fin da ragazzo, il conduttore aveva seguito Baudo con ammirazione, colpito dalla sua conduzione del Festival della Canzone Siciliana su Antenna Sicilia, che otteneva ascolti straordinari.

Sapere di essere siciliani come Pippo Baudo ci riempiva il cuore. Lo seguivamo più degli altri, conduceva persino il festival della canzone siciliana su Antenna Sicilia, che da noi faceva il 100% di share”.

Il rapporto tra i due si era consolidato anche sul piano privato, fatto di scherzi e complicità. Per Fiorello, Baudo non era soltanto un conduttore o direttore artistico, ma un modello unico per la televisione italiana e per la Rai, che gli deve molto.

“Quando lo chiamavo, non era mai ‘ciao Pippo, come stai?’, ma esordivo con una frase siciliana molto forte. E dall’altra parte ricevevo una risposta altrettanto forte, e ridevamo di gusto. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici. Questo era il nostro rapporto”.

Pippo Baudo, Fiorello alla camera ardente: la proposta alla Rai

Il ricordo di Baudo ha stimolato in Fiorello una riflessione sul presente della televisione. Osservando i programmi di ieri e di oggi, ha evidenziato la differenza tra la lentezza e la profondità dei varietà del passato e la frenesia dei format moderni, spesso ridotti a sketch brevissimi e monologhi compressi. Baudo aveva saputo coniugare la perfezione tecnica del varietà in bianco e nero con l’elemento umano: l’imprevisto, la spontaneità e la capacità di emozionare senza artificio. Secondo lo showman, questa rappresenta l’eredità più preziosa da conservare, un esempio di televisione autentica che rischia di perdersi nella rapidità dei tempi moderni.

“Ieri sera, guardando i suoi programmi, mi ero quasi dimenticato di come si facesse la televisione. Oggi siamo presi da una frenesia, una velocità talmente potente. Io per primo mi sono inventato un programma di 27 minuti con gag da 30 secondi”.

Infine, Fiorello ha proposto un omaggio insolito ma simbolico per celebrare Pippo Baudo: sostituire il cavallo di Viale Mazzini, davanti alla sede storica della Rai, con una statua del conduttore siciliano. L’idea nasce dalla volontà di rendere tangibile l’impatto che Baudo ha avuto sulla televisione italiana, trasformando un simbolo di passaggio quotidiano in un tributo permanente al suo lascito artistico e umano.