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Carola Rackete, Paola Nugnes contro Di Maio: "Lei a capo del M5S"

Paola Nugnes

"Credo che abbia scandalizzato l'aver pensato ad una giovane donna alla guida del primo partito italiano" dice Paola Nugnes pensando a Carola Rackete

“Che bello se Carola Rackete fosse stata il capo politico del M5S!!” sognava il 19 settembre 2019 su Facebook Paola Nugnes. La senatrice è stata espulsa dal MoVimento 5 Stelle nel giugno 2019 dopo dieci anni di militanza, a seguito di alcuni dissidi interni circa la gestione del movimento politico. L’espulsione è stata duramente criticata dal Presidente della Camera Roberto Fico.

Il post contro il M5S

A seguito della nascita del governo con il PD, l’ex pentastellata ha deciso così di votare il Conte bis aderendo al contempo al gruppo di Liberi e Uguali. Paola Nugnes continua così a criticare fortemente la trasformazione del M5S. “Mi sarei aspettata, perché eravamo così, che avremmo portato le sue stesse precise parole con la sua stessa forza rivoluzionaria” sottolinea su Facebook, facendo riferimento alla comandante della Sea Watch.

“Partiti così e finiti con Luigi Di Maio?” domanda quindi. “Se solo riuscissimo a tenere nella mente e nel cuore tutto il percorso, tutti i momenti passati, momento per momento, tutti insieme, sarebbe pazzesco per noi, guardare da lì a qui tutto in un solo sguardo!” evidenzia quindi la sentarice.

Carola Rackete al posto di Di Maio

Le parole di Paola Nugnes sono state riprese da alcuni media, tanto che la senatrice nella giornata del 22 settembre commenta:”Ha suscitato molto scandalo, scalpore, stupore e scherno la mia dichiarazione di qualche giorno fa in cui affermavo che avrei visto con favore un capo politico come Carola Rackete a capo di un movimento come il ‘fu’ M5S. Perché? Perché – aggiunge – è una donna che non ha avuto paura di muoversi forte di leggi internazionali e nell’intento di difendere principi universali? Perché è una donna di coraggio, con idee forti e chiare e capace di difenderle a qualunque costo? O semplicemente perché è una donna“.

“Ecco credo che la cosa che abbia davvero scandalizzato è che abbia pensato ad una giovane donna alla guida del primo partito italiano. – sostiene quindi – Poiché siamo immersi in un paese misogino, patronale e sessista come pochi, questa è la verità. Basta guardare i quattro parrucconi della politica italiana, sempre capaci di nascondere incompetenza, incoerenza, debolezza ideologica dentro un buon abito scuro di buon taglio con cravatta e camicia bianca”.