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Trattativa Stato-mafia: Berlusconi convocato come testimone assistito

forza italia

Silvio Berlusconi dovrà comparire come testimone assistito il prossimo 11 novembre nell'ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, verrà ascoltato in qualità di testimone assistito nel processo d’appello che si terrà il prossimo 11 novembre nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha deciso la Corte d’assise d’appello di Palermo presieduta dal giudice Angelo Pellino. La richiesta di citazione a deporre come testimone relativa a Berlusconi è arrivata dai legali della difesa di Marcello Dell’Utri. Questo consentirà al Cavaliere, in qualità di teste assistito, di avvalersi della facoltà di non rispondere perché indagato anche in un procedimento connesso. I semplici testimoni non godono invece di questa facoltà. Qualora decidesse di testimoniare, Berlusconi dovrà dire la verità sui fatti, sulle responsabilità e sulle circostanze, che potrebbero anche riguardare la sua posizione, oggetto di indagine.

Trattativa Stato-mafia: Berlusconi indagato

La Procura di Firenze aveva ottenuto nel 2017 la riapertura del fascicolo sulle stragi di Firenze, Roma e Milano, archiviato nel 2011. La Procura è riuscita a riaprire l’inchiesta grazie alle intercettazioni dei colloqui avuti in carcere dal boss mafioso Giuseppe Graviano. Questi indicava infatti Berlusconi e Dell’Utri come i mandanti delle stragi di stampo mafioso del 1993. Gli avvocati dell’ex Cavaliere, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, hanno depositato a fine settembre un certificato emesso dalla Procura di Firenze nel quale si attestava come Berlusconi fosse effettivamente indagato per le stragi del 1993.

Convocato al processo sulla trattativa Stato-mafia anche Antonio Di Pietro, ex pubblico ministero dell’inchiesta Mani Pulite. Di Pietro e Berlusconi dovranno perciò comparire il prossimo 11 novembre per il processo d’appello.