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Caso Regeni, l'audizione del premier Giuseppe Conte in Commissione

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È in corso in questi minuti l'audizione del premier Conte presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

È in corso in questi minuti l’audizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto nel 2016. L’audizione ha avuto inizio alle ore 22, all’interno dell’Aula del II piano di Palazzo San Macuto, e verterà oltre che sui recenti sviluppi in merito alle investigazioni sull’omicidio di Regeni anche sulla recente cessione da parte dell’Italia di due fregate militari destinate all’Egitto di Al-Sisi.

Caso Regeni, l’audizione del premier Conte

Al termine dell’introduzione da parte del presidente della Commissione d’inchiesta Erasmo Palazzotto, il premier Conte ha illustrato brevemente ciò che in quest’ultimo periodo è stato fatto in merito alla vicenda Regeni: “Le autorità politiche e diplomatiche non hanno smesso di sollecitare con forza alle loro controparti egiziane i progressi nell’identificazione dei responsabili del delitto. Il governo non ha lesinato sforzi in tal senso, e io per primo ho posto la vicenda Regeni sempre in cima all’agenda dei miei colloqui, in particolare con il presidente egiziano Al-Sisi. […] Posso assicurare la commissione che non c’è stato mai un colloquio [con il presidente egiziano Al-Sisi ndr] che non abbia avuto al centro la question Regeni”.

I rapporti tra Italia e Egitto

Proprio in merito ai rapporti con l’Egitto, Conte ha precisato di aver già informato più volte le autorità de Il Cairo di come sia necessario come primo passo stabilire un’efficace cooperazione giudiziaria tra le due procure: “I nostri rapporti bilaterali non potranno sviluppare il loro potenziale finché non verrà fatta piana luce sul barbaro assassinio di Giulio e non ne verranno assicurati alla giustizia i colpevoli”.

La mancanza di tale cooperazione giudiziaria tuttavia non deve essere un freno allo sviluppo del dialogo tra i due paesi, come aggiunge in seguito lo stesso premier: “Sviluppare il dialogo bilaterale e intrattenere rapporti su diversi settori del parternariato bilaterale non rappresentano una sottovalutazione della gravità del crimine commesso ai danni di Giulio Regeni, ne tanto meno una subordinazione a supposte ragioni di Stato dei principi fondamentali che guidano la nostra postura internazionale”.

Poco dopo Conte ribadisce inoltre il ruolo di primaria importanza geopolitica assunto dall’Egitto su diversi fronti internazionali come il conflitto in Libia, la lotta al terrorismo e la gestione dei flussi migratori: “L’Egitto costituisce senza dubbio uno degli interlocutori chiave nel quadrante mediterraneo mediorientale. Il Cairo può svolgere un ruolo di rilievo nel processo di stabilizzazione della regione”.