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Nomine Asl: Zingaretti e D'Amato risultano indagati per abuso d'ufficio

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Zingaretti e D'Amato sono indagati dalla magistratura sul caso delle nomine Asl nella sanità romana: l'accusa è quella di abuso d'ufficio.

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato risultano indagati per abuso d’ufficio, falsità commessa da pubblico ufficiale e rifiuto d’atti d’ufficio. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, riguarda le nomine dei dirigenti delle Asl romane.

Zingaretti e D’Amato indagati

I fatti risalgono al 2019 e sono relativi alla presunta nomina di un dirigente che non avrebbe avuto i requisiti necessari per ricevere l’incarico. Un caso sollevato il 12 agosto dal consigliere di Fratelli d’Italia Aurigemma che aveva fatto notare come il candidato scelto avesse pochissime esperienze come direttore generale. Dopo mesi la giunta aveva risposto, tramite l’assessore D’Amato, che per la nomina “vi era stata un’interpretazione estensiva per dar modo ad un’ampia platea di professionisti di partecipare all’Albo dei direttori amministrativi“.

I magistrati hanno però deciso di andare fino in fondo e il Gip ha notificato la proroga delle indagini. Le persone sottoposte che risultano indagate sono in totale nove, tutte con le medesime accuse. Oltre a Zingaretti e D’Amato figurano nel registro anche:

  • Andrea Tardiola, segretario della giunta della Regione Lazio
  • Renato Botti, all’epoca responsabile della direzione della Salute
  • Flori Degrassi, direttore della Asl Roma 2
  • Giovanna Liotta, dirigente del policlinico Umberto I
  • Paola Passon, dirigente amministrativo del Policlinico all’ufficio risorse economiche
  • Vincenzo Panella, direttore generale dell’Umberto I
  • Giuliana Bensa, direttrice amministrativa del Policlinico fino alla scorsa estate.