Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, uno degli interventi infrastrutturali più controversi d’Italia, affronta un nuovo stop della Corte dei Conti. La decisione riapre il dibattito politico e legale attorno a un’opera di grande impatto strategico e simbolico. Ecco la replica del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
La decisione della Corte dei Conti: un nuovo ostacolo al Ponte sullo Stretto
La Corte dei Conti ha posto un significativo freno al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, negando il visto di legittimità al III atto aggiuntivo della convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e la società Stretto di Messina Spa. La decisione, adottata oggi 17 novembre 2025 dalla Sezione centrale di controllo di legittimità al termine della Camera di consiglio, rappresenta un nuovo ostacolo sia burocratico sia finanziario per l’opera più dibattuta d’Italia.
Il mancato via libera al decreto interministeriale del 1° agosto 2025, n. 190, approvato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, blocca di fatto l’approvazione formale dell’atto che avrebbe ridefinito le condizioni per la ripresa dei lavori e delle attività collegate. La Corte ha annunciato che le motivazioni complete saranno pubblicate entro trenta giorni tramite apposita deliberazione, chiarendo i profili giuridici e contabili che hanno portato alla decisione.
Come sottolineato dal Mit, “La mancata registrazione del decreto interministeriale […] arriva alla fine di un’ampia discussione svoltasi oggi innanzi alla Corte dei conti, nel corso della quale è emerso, innanzitutto, il tema preliminare dell’effetto di preclusione che la mancata registrazione della delibera Cipess ha sulla decisione odierna”.
La decisione della Corte dei Conti: arriva la replica del ministro Salvini
Di fronte a questo nuovo stop, il Governo si trova ora a dover valutare le prossime mosse. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha commentato con fiducia:
“Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso”.
Le opzioni sul tavolo sono principalmente due: attendere la pubblicazione delle motivazioni della Corte per modificare il III atto aggiuntivo eliminando i profili contestati, oppure intervenire tramite strumenti normativi come un nuovo decreto-legge per superare le obiezioni contabili.
Il progetto, rilanciato con il decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35 e successivamente convertito in legge, aveva segnato la riattivazione della società Stretto di Messina Spa e la ripresa della pianificazione e della progettazione. Tuttavia, la bocciatura dell’atto aggiuntivo evidenzia come non sia sufficiente la norma di base per la ripartenza: è necessaria la piena legittimità degli atti attuativi. La vicenda conferma la complessità giuridica e politica che accompagna il progetto, destinato a rimanere al centro del dibattito pubblico italiano.