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Ratzinger: Pisapia, 'parlammo del valore della famiglia che accomuna cattolici e laici'

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Milano, 31 dic. (Adnkronos) - "La morte di Benedetto XVI mi ha fatto ricordare quando Milano ospitò il VII Incontro mondiale delle famiglie e il pontefice tenne un discorso in mondovisione dal sagrato del Duomo. Io ero accanto a lui e nei nostri discorsi parlammo del valore della famigli...

Milano, 31 dic. (Adnkronos) – "La morte di Benedetto XVI mi ha fatto ricordare quando Milano ospitò il VII Incontro mondiale delle famiglie e il pontefice tenne un discorso in mondovisione dal sagrato del Duomo. Io ero accanto a lui e nei nostri discorsi parlammo del valore della famiglia che accomuna cattolici e laici". Così l'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ricorda il suo incontro con Papa Ratzinger.

"A Miano -ricorda Pisapia- erano arrivate molte migliaia di persone, di tutte le età, provenienti da più di 170 paesi del mondo. Il giorno dell’arrivo di Benedetto XVI la città era in festa. Moltissimi milanesi avevano ospitato nelle loro case intere famiglie, arrivate da tutto il mondo, per ascoltare il Papa. Io e mia moglie abbiamo ospitato una coppia francese con i figli ancora piccoli. Tutti i milanesi, credenti in qualsiasi credo e non credenti, erano idealmente in quella piazza. In quella occasione ho ricordato come la fede non deve essere motivo di divisione, ma motivo di coesione. Nel mio intervento ho voluto sottolineare come le diversità non possono e non devono essere motivo di scontro o di divisione. Purtroppo spesso non è così, ma le diversità di cultura, di credo, di colore, di lingua, di speranze debbono aiutarci a conoscere e rispettare le diversità. Ero certo, e oggi lo sono ancora di più, che noi possiamo fare tanto se i nostri valori sapranno unire invece che dividere".

Benedetto XVI, prosegue l'ex sindaco, è stato "un uomo di dialogo e di apertura. E cosi è stato anche in occasione di questa sua storica visita a Milano. Da non credente, ma attento da sempre ai cammini di qualsiasi fede ero rimasto colpito. Avevo poi ammirato la sua dirompente decisione di dimettersi". Perché "un uomo mansueto e umile fu capace di un gesto autenticamente rivoluzionario".