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Il caso di Chiara Poggi e le nuove indagini
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, continua a far discutere. Recentemente, l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha rilasciato dichiarazioni che riaccendono i riflettori su un’inchiesta che sembra non avere fine. Lovati ha espresso il suo pieno accordo con le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, il quale ha sottolineato l’irragionevolezza di una condanna dopo una o due sentenze di assoluzione, senza ripetere l’intero processo.
Le affermazioni di Lovati sull’innocenza di Stasi
Lovati ha ribadito la sua convinzione sull’innocenza di Alberto Stasi, affermando che il movente dell’omicidio di Chiara Poggi dovrebbe essere ricercato in ambienti più oscuri. “Stasi è innocente”, ha dichiarato, aggiungendo che le indagini attuali sembrano più una costruzione mediatica che un reale tentativo di giustizia. Secondo il legale, Sempio è stato coinvolto senza un motivo chiaro, e le rivelazioni emerse finora appaiono inconsistenti, come “bolle di sapone” che si sgonfiano rapidamente.
Le nuove evidenze e le impronte misteriose
Il team legale di Sempio, che include anche l’avvocata Angela Taccia, sta attualmente esaminando il materiale probatorio con attenzione. Un elemento centrale dell’analisi è l’impronta “papillare 33”, trovata sul muro delle scale vicino al corpo di Chiara. Questa impronta, inizialmente considerata non utile, è diventata cruciale per l’indagine, poiché è stata attribuita a Sempio. Tuttavia, la difesa ha sollevato dubbi sulla sua validità, soprattutto dopo che è emerso che il campione di intonaco potrebbe essere scomparso dagli archivi.
Inoltre, sono state identificate otto impronte utili su un totale di 78 rilevate, ma undici restano senza identità. Tra queste, una impronta potrebbe essere stata lasciata dal killer durante la fuga, ma non appartiene né a Stasi né a Sempio. La difesa ha ora la possibilità di controanalizzare le conclusioni della Procura e richiedere una perizia terza, un passo che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro del caso.