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Matteo Salvini: "Sono antifascista, sto con l'Ucraina"

Salvini: “sono antifascista, sto con l’Ucraina”

Matteo Salvini ha espresso la sua opinione sulla guerra tra Russia e Ucraina e sul presidente russo Putin.

Matteo Salvini ha espresso la sua opinione sulla guerra tra Russia e Ucraina e sul presidente russo Putin. Il leader della Lega si è definito antifascista.

Salvini: “Sono antifascista, sto con l’Ucraina”

Matteo Salvini ha parlato di diversi temi, come la guerra in Ucraina e Putin, ma anche le sue idee politiche alle candidature e il suo rapporto con Giorgia Meloni.Io sto con l’Ucraina. Avevo stima di Putin fino all’invasione dell’Ucraina? Sì, come ce l’avevano Prodi, Berlusconi, Renzi e tutti i capi di governo che si sono succeduti. Ma io Putin l’ho visto una sola volta in vita mia. Io ci avevo fatto un accordo culturale. Nel momento in cui scateni una guerra passi dalla parte del torto, punto. Non c’è niente da disdire, perché non c’è niente in essere” ha dichiarato Matteo Salvini a Libero.

Sono antifascista, sono anticomunista, userei la categoria liberale, ma sono tutte categorie superate. Credo in alcuni valori, la famiglia, la patria, la difesa dei confini” ha aggiunto, annunciando poi l’uscita del suo nuovo libro, che si intitolerà “Controvento”.

Matteo Salvini: il rapporto con Giorgia Meloni

Per quanto riguarda Giorgia Meloni, Salvini ha dichiarato che hanno costruito “un rapporto di comunanza politica, i destini sono incrociati perché se va bene lei vado bene io e se vado bene io va bene lei“. “Diciamo che non sempre alcuni nostri reciproci rappresentanti sui territori sono alimentati dallo stesso spirito di collaborazione. Ma anche oggi su autonomia e premierato, pur venendo da due culture politiche diverse, noi federalisti e loro con un forte senso dello Stato centrale, siamo d’accordo” ha aggiunto.

Sulla candidatura di Roberto Vannacci ha dichiarato di conoscerlo e stimarlo, condividendo le sue idee. “Non tutto, mi chiedono se gli omosessuali sono un problema e io rispondo: no, quando mai, siamo nel 2024, sono per la libertà di pensiero, di parola, di impresa e di amore. Mi piacerebbe che condividesse le nostre battaglie a Bruxelles, è un uomo libero. Manca ancora qualche giorno al deposito delle liste, sarà un valore aggiunto” ha concluso il ministro.