> > Musk contro Trump, il duello social infiamma la rete: Tesla crolla in Borsa

Musk contro Trump, il duello social infiamma la rete: Tesla crolla in Borsa

trump musk

Il rapporto tra Trump e Musk si incrina definitivamente: da alleati strategici a protagonisti di uno scontro pubblico.

Una rottura ormai sotto gli occhi di tutti. Quella che per anni è sembrata un’alleanza atipica ma funzionale – tra il tycoon della politica e il visionario dell’innovazione – oggi si trasforma in un duello pubblico a colpi di dichiarazioni taglienti e accuse reciproche. Donald Trump ed Elon Musk, un tempo accomunati da una visione pragmatica sull’economia, sull’energia e sulla libertà d’impresa, si ritrovano ora su fronti opposti, in uno scontro che non risparmia né la scena politica né i mercati finanziari.

A farne le spese, per ora, è Tesla, affondata in Borsa dopo le tensioni esplose sui social.

Musk contro Trump, il duello social infiamma la rete

A innescare la frattura è stata una serie di critiche sollevate dall’imprenditore nei confronti della proposta di legge sul bilancio avanzata dal presidente, definita da lui un “abominio”. Le parole di Musk hanno spinto Trump a rompere il silenzio, esprimendo pubblicamente la propria delusione.

“Non so se avremo più una grande relazione”, ha detto Donald Trump nello studio ovale con il cancelliere tedesco Merz, rispondendo ad una domanda sulle critiche di Elon Musk al disegno di legge su tagli e spesa del presidente.

Trump ha difeso la proposta di legge, sostenendo che il patron di Tesla sarebbe irritato per la decisione di eliminare il cosiddetto “mandato per le auto elettriche”, ovvero gli incentivi al settore. Si è detto sorpreso e deluso dalle critiche ricevute da parte dell’imprenditore, aggiungendo di ritenere che avrebbe comunque vinto la Pennsylvania alle ultime elezioni, anche senza il suo appoggio.

Dal canto suo, Musk ha reagito via X, rivendicando il merito di aver contribuito in modo determinante alla vittoria elettorale di Trump e definendo quest’ultimo “ingrato”. Ha inoltre bollato come “falsi” i commenti attribuiti a Trump nello Studio Ovale, secondo cui era a conoscenza del contenuto della legge di spesa che ora critica apertamente:

“Falso, questa legge non mi è mai stata mostrata nemmeno una volta ed è stata approvata nel cuore della notte così velocemente che quasi nessuno al Congresso è riuscito a leggerla! Mantenete i tagli agli incentivi per veicoli elettrici e il solare nella legge, anche se non vengono toccati i sussidi a petrolio e gas (molto ingiusto!!), ma eliminate la montagna di spese di ogni tipo presente nella legge”.

Musk lancia sondaggio su un nuovo partito, Trump rincara la dose

Poco dopo il confronto pubblico, Elon Musk ha rilanciato la polemica lanciando un sondaggio sulla piattaforma X, chiedendo ai suoi utenti se fosse giunto il momento di fondare un nuovo partito politico in grado di rappresentare l’“80% della popolazione di mezzo” americana. Il quesito ha suscitato un’immediata reazione: nel giro di pochi minuti oltre 260.000 persone hanno espresso la propria opinione, con una netta maggioranza – l’84% favorevole all’idea.

Il confronto tra i due, però, non si è fermato lì. Donald Trump è tornato a colpire attraverso Truth Social, definendo Musk un personaggio in fase di declino:

“Elon si stava ‘esaurendo’, gli ho chiesto di andarsene, gli ho tolto il mandato EV che obbligava tutti ad acquistare auto elettriche che nessun altro voleva (e che sapeva da mesi che avrei fatto!), e lui è semplicemente impazzito“.

A sua volta, Musk non sembra intenzionato a fermare lo scontro e ha lanciato un’accusa gravissima:

“Sgancio la bomba. Il suo nome è nei file di Epstein, ecco perché non sono stati resi pubblici”.

Scintille tra Musk e Trump: il duello social costa caro a Tesla

Il 5 giugno 2025, le azioni di Tesla hanno registrato un calo superiore all’8% a Wall Street, scivolando sotto i 305 dollari per azione. Questo ribasso è stato innescato dall’escalation di un conflitto pubblico tra Elon Musk e il presidente Donald Trump, che ha scosso la fiducia degli investitori.

Lo scontro ha influito pesantemente su Tesla, che già affrontava un rallentamento delle vendite in Europa e la pressione del movimento di protesta “Tesla Takedown”, fattori che hanno spinto diversi investitori a liquidare le proprie azioni.

Da inizio anno, il titolo ha perso circa un quarto del suo valore, facendo scendere la capitalizzazione di mercato sotto la soglia di un trilione di dollari. Nonostante questo calo, Tesla resta il produttore di veicoli elettrici più prezioso al mondo, con una valutazione complessiva che supera ancora i mille miliardi di dollari, anche se inferiore ai massimi registrati a dicembre 2024.