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Strage di Casteldaccia: proclamato lo sciopero per la giornata di oggi

strage Casteldaccia

Sarebbero morti per le esalazioni i cinque operai di Castelfaccia che hanno perso la vita mentre lavoravano nelle fognature. Oggi proclamato lo sciopero per protestare di nuovo contro le morti sul lavoro.

Le cinque vittime che lavoravano nella rete fognaria per conto dell’Amap, nel Palermitano, sarebbero morte per le esalazioni. Si indaga dunque verso questa pista, intanto è stato proclamato per oggi lo sciopero per dire di nuovo basta alle morti bianche. Le forze dell’ordine continuano le indagini per capire che cosa è successo.

Strage Casteldaccia: cosa è successo

A Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai stavano lavorando sulla rete fognaria per conto della società che gestisce le condotte idriche della città, ovvero l’Amap.

Le esalazioni li hanno uccisi e un sesto uomo è in gravissime condizioni, ricoverato in ospedale.

Ora la Procura di Termini ha aperto un fascicolo per ricostruire i fatti e determinare le responsabilità dell’accaduto.

I sindacati non sono stati a guardare e hanno fatto sentire nuovamente la loro voce tramite uno sciopero generale di quasi 5 ore che si terrà oggi e che interesserà le categorie dei lavori edili.

Le vittime sono morte in un ambiente saturo di gas e non hanno avuto scampo. Hanno tentato di salvarsi nella vasca dell’impianto di sollevamento di acqua reflua ma senza le giuste protezioni, sono morti uno dopo l’altro a causa dell’idrogeno solforato, che secondo quanto accertato era di almeno dieci volte il livello massimo ammissibile.

La rabbia dei sindacati per la strage di Casteldaccia

Non ci si da pace per quello che è successo ai cinque operai e la rabbia dei sindacati è in particolare, per la mancanza di sistemi protettivi in un luogo di lavoro così pericoloso.

“O cambiano le cose o perseguiteremo a fare mobilitazioni per rivendicare la sicurezza nei cantieri” hanno affermato.

“Non capiamo coma mai non siano stati previsti gli accorgimenti necessari per interventi in zone dove ci sono gas nocivi. Chiediamo al prefetto e alle istituzioni di intervenire”.