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È con profondo rammarico che ci uniamo al dolore per la tragica scomparsa di Suleiman al-Obeid, conosciuto come il ‘Pelé del calcio palestinese’. Mercoledì 6 agosto 2025, in un attacco israeliano, ha perso la vita mentre si trovava in attesa di aiuti umanitari a Gaza. Al-Obeid, 41 anni, è stato colpito dalle forze israeliane vicino a un centro di distribuzione di aiuti nel sud della Striscia.
La Federazione calcistica palestinese ha confermato la notizia, esprimendo un profondo cordoglio per la perdita di un grande campione. Cosa ci resta di lui? La sua storia è un esempio di passione e resilienza in un contesto difficile come quello palestinese.
La carriera di un campione
Suleiman al-Obeid ha segnato la storia del calcio palestinese con una carriera straordinaria, realizzando oltre 100 gol e diventando uno dei calciatori più amati del paese. La sua avventura calcistica inizia al club Khadamat al-Shati a Gaza, per poi proseguire all’Al-Amari Youth Center Club in Cisgiordania. Sul palcoscenico internazionale, ha indossato la maglia della nazionale palestinese in 24 occasioni, segnando due gol memorabili, tra cui uno splendido colpo di rovesciata contro lo Yemen durante il Campionato della Federazione calcistica dell’Asia occidentale nel 2010. Come può un giocatore ispirare una nazione? Al-Obeid non era solo un abile calciatore, ma un simbolo di speranza e determinazione, capace di motivare anche i più giovani a sognare in grande, nonostante le difficoltà quotidiane.
La sua morte rappresenta una gravissima perdita non solo per il calcio, ma per l’intero movimento sportivo palestinese, già provato da numerosi colpi a causa del conflitto in corso. La sua figura rimarrà per sempre nel cuore di chi ha creduto in un futuro migliore per la Palestina attraverso lo sport.
Il contesto drammatico
La scomparsa di al-Obeid avviene in un periodo di crescente violenza a Gaza, un luogo dove il numero di atleti e loro familiari uccisi ha raggiunto la cifra straziante di 662 dall’inizio del conflitto con Israele nell’ottobre 2023. Solo nella giornata dell’attacco, 18 persone hanno perso la vita mentre cercavano aiuto. Che futuro possiamo aspettarci? Le strutture sanitarie di Gaza stanno affrontando un’emergenza sanitaria senza precedenti, con un incremento delle morti legate alla fame e alla malnutrizione, che ha portato il totale a 197, tra cui 96 bambini. Questo scenario segna una crisi umanitaria severamente aggravata, che richiede l’attenzione e l’azione della comunità internazionale.
Nonostante le denunce e le richieste a gran voce provenienti da varie organizzazioni, la FIFA non ha preso provvedimenti per escludere Israele dalle competizioni, mentre le violenze continuano a colpire indiscriminatamente i civili e gli sportivi. La comunità sportiva globale guarda con apprensione a questa situazione, evidenziando la necessità di una soluzione pacifica e duratura per la regione.
Tributi e reazioni
La morte di Suleiman al-Obeid ha suscitato una reazione di dolore e solidarietà in tutto il mondo. Ex compagni di squadra e atleti hanno condiviso i loro ricordi sui social media, celebrando l’impatto che al-Obeid ha avuto sul calcio palestinese e sull’unità del suo popolo attraverso il mondo dello sport. La sua famiglia, composta da una moglie e cinque figli, ora si trova ad affrontare un dolore incolmabile in un contesto già difficile. Come può una comunità riprendersi da una simile perdita?
La Federazione calcistica palestinese ha dichiarato: “Al-Obeid è un martire del nostro calcio e un simbolo della nostra resilienza”. La sua morte non è solo una perdita per il calcio, ma un colpo per l’intera società palestinese, che continua a fronteggiare sfide enormi sia sul campo sportivo che nella vita quotidiana. La sua eredità vivrà attraverso i cuori di tutti coloro che hanno creduto in un futuro migliore, ispirati dalla sua passione e determinazione.