A Milano si apre un nuovo capitolo di tensioni e controversie legate all’urbanistica: la Procura ha chiesto l’arresto per due figure di spicco nel panorama cittadino, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e l’imprenditore immobiliare Manfredi Catella, fondatore del gruppo Coima. L’inchiesta, che coinvolge anche altre importanti figure del settore, mette al centro accuse gravi come corruzione e falso.
Urbanistica, caos a Milano: coinvolgimenti e scenari
L’inchiesta ha messo in luce un fenomeno di espansione edilizia incontrollata, definito dal procuratore Marcello Viola di “dimensioni di rilievo notevolissimo”, che nei mesi scorsi ha già portato a sequestri preventivi di cantieri e a misure cautelari personali.
Tra gli indagati figura anche l’architetto Stefano Boeri, famoso per il progetto del Bosco Verticale, nei cui confronti non sono state richieste misure restrittive ma sono state eseguite perquisizioni.
Il gip Mattia Fiorentini dovrà ora decidere sulle misure cautelari dopo gli interrogatori fissati per il 23 luglio, valutando in particolare il rischio di reiterazione dei reati. Il filone investigativo si innesta su precedenti indagini che avevano portato all’arresto di Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione Paesaggio, accusato di aver gestito un sistema di speculazione edilizia attraverso favoritismi e conflitti di interesse, compresa la promozione di emendamenti legislativi per ostacolare le indagini. A sua volta, Oggioni avrebbe favorito pratiche edilizie in cambio di benefici personali e familiari, con accuse che comprendono corruzione, falso e depistaggio, coinvolgendo anche società legate al settore edile.
Urbanistica, caos a Milano: chiesto l’arresto per Manfredi Catella e Giancarlo Tancredi
La Procura di Milano ha avanzato la richiesta di sei misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica cittadina, coinvolgendo figure di rilievo come l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato del gruppo immobiliare Coima. Per entrambi è stata proposta la misura degli arresti domiciliari, mentre per altri quattro indagati — tra cui un ex presidente e un membro della Commissione paesaggio, insieme a due costruttori — è stato richiesto il carcere.
Le accuse principali sono corruzione e falso, e le indagini hanno portato a perquisizioni, acquisizioni documentali e convocazioni per interrogatori preventivi da parte del Gip. Il filone investigativo, coordinato dalla Guardia di Finanza, si concentra su importanti progetti immobiliari che hanno plasmato lo skyline milanese negli ultimi anni, tra cui Milano Porta Nuova, il Pirellino, lo Scalo di Porta Romana e la Biblioteca degli Alberi.