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Vandali Colpiscono la Sinagoga di Monteverde a Roma: Un Atto di Antisemitismo da Condannare

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Un atto di vandalismo di grave entità ha colpito la sinagoga di Monteverde a Roma, suscitando indignazione e preoccupazione sia tra le istituzioni locali che nella comunità ebraica.

Una serata di violenza ha scosso la comunità ebraica di Roma, con un attacco vandalico avvenuto presso la sinagoga di Monteverde. Due individui, il cui volto era coperto, hanno agito indisturbati nella notte, imbrattando la targa commemorativa del piccolo Michael Stefano Gaj Taché e lasciando scritte di sostegno alla causa palestinese sui muri circostanti.

Le frasi ‘Monteverde antisionista e antifascista’ e ‘Palestina Libera’ sono state rinvenute in una chiara espressione di odio e intolleranza.

Le reazioni istituzionali e la condanna generale

La notizia dell’atto vandalico ha sollevato un’ondata di indignazione tra le autorità. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha contattato il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, per esprimere la sua solidarietà e condannare il gesto intimidatorio. Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso la sua vicinanza, definendo l’evento un atto di antisemitismo deplorevole.

I vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, hanno sottolineato l’importanza di combattere l’odio, con Tajani che ha esclamato ‘basta antisemitismo, basta odio’ e Salvini che ha affermato che ‘in Italia non c’è spazio per l’odio’.

Un gesto che ferisce la memoria

Il presidente Fadlun ha richiamato l’attenzione sul fatto che il vandalismo è avvenuto in seguito a una manifestazione pro Palestina, evidenziando un clima di intimidazione e una crescente strumentalizzazione dell’antisemitismo in ambito politico. Il piccolo Michael, vittima di un attacco terroristico nel 1982, rappresenta una memoria sacra per la comunità ebraica, e il suo ricordo è stato oltraggiato da questo gesto ignobile.

La posizione della comunità ebraica

La presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, ha commentato il fatto, dichiarando che l’atto vandalico colpisce non solo la comunità ebraica ma l’intero Paese. Ha sottolineato che la violenza contro la memoria storica e i luoghi di culto deve far riflettere tutti gli italiani, poiché mette in discussione i valori fondamentali della democrazia.

Di Segni ha anche ribadito che, sebbene il danno fisico alla targa possa essere riparato, il decoro morale e la coerenza della memoria richiedono un impegno collettivo per fermare la tolleranza verso atti di odio e divisione.

Condanna e responsabilità collettiva

Il gruppo antifascista di Monteverde ha preso le distanze da questo atto, affermando la necessità di condannarlo fermamente e di esprimere vicinanza alla comunità ebraica. Questo gesto di vandalismo ha suscitato un dibattito significativo sulla presenza di frange estremiste che non esitano a profanare la storia e i valori democratici del Paese.

Il futuro della convivenza pacifica in Italia dipende dalla capacità di tutti di rimanere uniti contro l’odio e l’intolleranza. Le forze dell’ordine sono chiamate a intervenire con decisione per identificare e punire i responsabili di tali atti, mentre il governo deve garantire che ogni forma di violenza e intimidazione venga fermata.