Vasile Frumuzache è un nome che ha sconvolto l’opinione pubblica per la sua tragica scia di violenza. Accusato di aver ucciso almeno due donne, il caso del serial killer ha già catturato l’attenzione di media e investigatori. Tuttavia, nuove indagini stanno portando alla luce un inquietante mistero: potrebbe esserci una terza vittima, ancora sconosciuta, nascosta nell’ombra.
I dettagli emersi finora.
Le indagini su Frumuzache continuano senza sosta: ipotesi di complicità
Finora, Frumuzache – arrestato a giugno 2025 dai carabinieri di Prato – ha ammesso l’omicidio di Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, ma ha negato qualsiasi responsabilità per ulteriori delitti.
Le indagini sul caso di Vasile Frumuzache stanno ormai avvicinandosi a una fase conclusiva, con le procure di Pistoia e Prato che procedono autonomamente nei rispettivi fascicoli. Cresce il sospetto che Frumuzache non abbia agito da solo: gli investigatori starebbero analizzando una telefonata di circa quaranta minuti tra lui e un interlocutore misterioso. L’ex guardia giurata avrebbe lasciato soli i suoi figli piccoli per diverse ore, un comportamento ritenuto insolito, soprattutto in assenza della moglie.
L’uomo è attualmente detenuta in una struttura protetta, dove è stata trasferita dopo essere stata vittima di un’aggressione da parte di una persona vicina a Ana Maria Andrei, che le ha gettato olio bollente sul volto provocandogli gravi ustioni. Nel frattempo, il suo avvocato ha deciso di rinunciare al ricorso presentato al Tribunale del Riesame contro la misura cautelare, confermando così la sua permanenza in carcere.
Vasile Frumuzache, il serial killer e le sue vittime: il mistero su una terza donna
Una scoperta macabra ha riaperto il caso di Vasile Frumuzache, il serial killer di escort. Nei pressi dell’abitazione a Montecatini Terme sono stati rinvenuti frammenti di ossa umane e indumenti intimi che, secondo le prime indagini e indiscrezioni, riportate da Fanpage, non apparterrebbero né a Denisa Maria Adas né ad Ana Maria Andrei, le due donne già riconosciute come sue vittime.
Questo elemento fa emergere l’ipotesi che ci possa essere una terza persona coinvolta, ancora ignota. Le autorità stanno quindi confrontando questi reperti con i profili delle donne scomparse in Toscana negli ultimi anni.