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Trasporti, l'auto elettrica piace ma le vendite restano marginali

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Milano, 10 lug. (askanews) - L'auto elettrica piace ma le vendite restano marginali. Lo rileva l'Osservatorio Auto Findomestic, condotto in 16 Paesi, che fotografando i punti di forza e di debolezza delle auto elettriche registra che tutti dicono di volerla, ma in realtà in pochi la comprano...

Milano, 10 lug. (askanews) – L’auto elettrica piace ma le vendite restano marginali. Lo rileva l’Osservatorio Auto Findomestic, condotto in 16 Paesi, che fotografando i punti di forza e di debolezza delle auto elettriche registra che

tutti dicono di volerla, ma in realtà in pochi la comprano.

L’inversione di tendenza potrebbe esserci nei prossimi 5 anni: in Italia, per esempio, quasi 6 intervistati su 10 hanno dichiarato di essere intenzionati in futuro all’acquisto di un’auto ibrida e più di 4 su 10 all’acquisto di una elettrica al 100%.

Gli ostacoli maggiori, secondo lo studio, sarebbero l’autonomia limitata – anche se, in media, almeno in Italia ciascun automobilista percorre solo 40 Km al giorno – e poi, in particolare, i tempi e le modalità di ricarica. Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri. “Naturalmente non è solo un fatto di colonnine – ha spiegato – parliamo per esempio anche di induzione, abbiamo visto molti test in Olanda a in Israele, l’induzione sia a veicolo fermo sia col veicolo in movimento, potrà essere parte della risposta”.

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In italia solo lo 0,4% delle auto nuove sono 100% elettriche. Va meglio in Paesi come Cina o Norvegia dove però ci sono dei superincentivi per gli automobilisti che scelgono il full electric. Il costo d’acquisto infatti è considerato ancora alto, al punto da far ritenere, almeno per ora, l’auto elettrica uno “sfizio costoso” per pochi.

Tuttavia, la sfida è lanciata e per gli esperti l’auto del futuro è senza dubbio elettrica, connessa e condivisa, per il resto è solo questione di tempo.

“Tutto questo prevede un periodo di transizione che va gestita – ha concluso Crisci – e deve tenere in considerazione le future tecnologie ma anche il presente perché in Italia abbiamo 37 milioni di autoveicoli che rispetto a queste tecnologie sono antiquati”.