Ilaria Minucci Dopo lo stop agli sconti sulle accise, l’Italia torna a fare i conti con il caro carburante: sulla questione è intervenuto il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini che si è detto convinto che sulla benzina sia in corso “della speculazione”. Il vicepremier, quindi, ha sollecitato controlli da parte della Guardia di Finanza.
Accise e caro carburante, Salvini: “Sicuramente c’è della speculazione in corso sulla benzina”
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è intervenuto sul tema delle accise, rilasciando alcune dichiarazioni. “Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sicuramente c’è della speculazione in corso sulla benzina, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli”, ha detto. “Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 e altri a 2,40. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo”, ha aggiunto.
L’inchiesta aperta dalla Procura di Roma
Nel frattempo, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sui rincari, inclusi quelli relativi ai carburanti. L’inchiesta si pone l’obiettivo di verificare cosa abbia causato gli aumenti e determinare eventuali responsabilità. Le indagini sono state affidate al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza della Capitale. In questo contesto, si inserisce anche l’esposto presentato dal Codacons in 104 procure, sul quale dovranno intervenire anche i pm di Roma. Con l’esposto, il Codacons chiede “di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”.
