Era una di quelle attrici che non cercavano sempre la fama, ma la scena giusta. Kimberly Hébert Gregory la trovava sempre, anche nei ruoli brevi, quelli che restano addosso.
Kimberly Hebert Gregoryi, addio a una voce autentica di Hollywood
La notizia è arrivata venerdì sera, silenziosa, come un messaggio che non si vorrebbe leggere.
L’attore Chester Gregory, suo ex marito, l’ha confermata su Instagram: “Mi mancherai per sempre”. Poche parole, scritte con la voce spezzata, fonti vicine alla famiglia, citate da Variety e Deadline, parlano di una malattia lunga, ma non specificano al momento altro, l’amata attrice aveva solo 52 anni.
Nata a Houston, Texas, il 7 dicembre 1972, Kimberly Hébert Gregory non era un volto da copertina, ma chi amava le serie americane la conosceva bene. “Una forza della natura”, l’ha definita l’attore Walton Goggins, suo compagno di set in Vice Principals, intervistato da Entertainment Weekly. “Era una delle migliori con cui abbia mai lavorato”.
È in quella serie HBO, tra il 2016 e il 2017, che Kimberly ha trovato il ruolo della sua vita: la preside Belinda Brown. Ironica, dura, con quella voce profonda che riempiva la scena. “Mi faceva ridere anche quando non dovevo”, ha scritto su X (ex Twitter) Busy Philipps, collega e amica. “Era una luce e una forza. Ci mancherà tantissimo”.
Chi la seguiva lo sa: aveva un talento duttile, capace di muoversi tra commedia e dramma… Da Grey’s Anatomy a The Big Bang Theory, passando per Better Call Saul. Appariva, dicevano i critici, e tutto sembrava più vero. Non è poco, in un mondo di personaggi costruiti?
Aveva iniziato tardi per gli standard di Hollywood, nel 2007, con The Black Donnellys. Lo stesso anno, il suo primo film: Manuale di infedeltà per uomini sposati, accanto a Chris Rock. Da lì, un passo dopo l’altro. Devious Maids, Brooklyn Nine-Nine, The Act, Barry, Kevin (Probably) Saves the World. E poi ancora Five Feet Apart, al cinema, e la voce calda in serie animate come Craig of the Creek e Jessica’s Big Little World.
Kimberly Hebert Gregoryi, una carriera tra talento e ruoli indimenticabili
C’è chi la definiva una “caratterista di lusso”… Ma lei odiava quella parola. “Non esistono piccoli ruoli, solo piccole visioni”, aveva detto in un’intervista del 2019 a The Hollywood Reporter, una frase che oggi suona quasi come un testamento artistico?
Kimberly Hébert Gregory era una donna concreta, lontana dai riflettori…. Sul set si muoveva con calma, parlava poco, ma quando apriva bocca tutti si zittivano. Una collega, rimasta anonima, ha raccontato a Deadline: “Aveva quell’energia materna, protettiva. Ti correggeva, ma con dolcezza. E poi rideva, sempre quella risata profonda”.
L’ultimo periodo lo aveva passato lontano dalle telecamere. “Si era ritirata un po’ per curarsi”, ha spiegato un amico di famiglia al Los Angeles Times. “Diceva che la salute era diventata il suo ruolo principale”. Nessuno immaginava che quel silenzio sarebbe stato definitivo.
Il mondo del cinema ha reagito con grande incredulità… I colleghi di Vice Principals hanno pubblicato foto di set e ricordi. La HBO, in un comunicato, ha parlato di “una performer elegante, spiritsa e generosa”. Frasi di circostanza, forse. Ma chi l’ha conosciuta davvero sa che c’è verità in quelle parole.
Hollywood piange una figura atipica senza dubbio così in molti l’hanno. Non la star, ma l’artigiana. Una donna che aveva scelto la recitazione come mestiere, non come una vetrina autocelebrrativa.
E adesso resta quel vuoto difficile da riempire. Una mossa che molti, nel mondo dello spettacolo, hanno letto come un segnale di fragilità più che di rinnovamento, in un sistema che spesso divora chi non urla. Ora staremo a vedere che succederà. Forse, qualcuno capirà che anche chi resta dietro le quinte merita un applauso in più.