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Aereo da turismo intercettato dai caccia Eurofighter: come funziona la difesa dei cieli italiani

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Il piccolo bimotore sorvolava i cieli del Circeo, e aveva perso i contatti radio. Ecco come funziona la difesa dei cieli.

Tensione nei cieli del centro Italia. Un piccolo bimotore da turismo perde i contatti radio, e per sicurezza si levano in volo due Eurofighter dell’Aeronautica Militare.

Bimotore da turismo perde contatti radio

Nel tardo pomeriggio del 25 agosto un velivolo da turismo decollato dalla Francia, ha attraversato i cieli del centro Italia, in direzione sud. All’improvviso il pilota ha perso i contatti radio poiché non ha più risposto alle chiamate da terra. Questa circostanza viene chiamata “comloss”. In questi casi, l’assenza prolungata di contatti radio con gli enti di vigilanza del traffico aereo, fa scattare il cosiddetto “scramble”, ossia il decollo immediato di Eurofighter dell’Aeronautica di competenza.

Aereo da turismo intercettato dall’Aeronautica militare

Come da protocollo, lo spazio aereo italiano rientra nella sorveglianza dell’ente NATO di Torrejon, in Spagna, ossia il Combined Air Operation Centre (CAOC). Il CAOC sorveglia lo spazio aereo a sud delle Alpi, dalle isole Canarie alla Turchia e dalle isole Azzorre alla Romania. Dal CAOC, il 25 agosto è partito l’ordine di “scramble”, ossia far decollare immediatamente due velivoli Eurofighter dell’Aeronautica italiana.

Il compito spetta al 4° Stormo di Grosseto, competente nella difesa dello spazio aereo nazionale, il più vicino al caso del bimotore “smarrito”.

I due caccia militari italiani hanno intercettato in pochi minuti il piccolo aereo, che si trovava all’altezza del Circeo. Durante il volo, i militari dei caccia si sono assicurati che il pilota del bimotore stesse bene, e hanno fatto ritorno alla base toscana.

Per un guasto tecnico aveva perso i contatti a lungo, ma poi è riuscito a sintonizzarsi nuovamente.

Come funziona il servizio di sorveglianza dei cieli

Il compito dello “scramble” in Italia spetta ai gruppi di difesa dell’Aeronautica che si occupano di sorveglianza, identificazione e controllo. Possono interrompere eventuali dirottamenti, o anche fornire assistenza in volo, in caso di malori dei piloti di aerei civili.

Il compito è affidato all’11° Gruppo Difesa Aerea Missilistica Integrata (DAMI) di Poggio Renatico e al 22° Gruppo Radar di Licola. In totale, gli stormi dell’Aeronautica italiana sono quattro, tutti dotati di Eurofighter di ultima generazione: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani, 51° Stormo di Istrana.

Dal 2018 sono attivi nuovi velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola per la difesa dei cieli italiani. Si tratta di aeroplani di quinta generazione impiegati dalla NATO per sorvegliare lo spazio aereo (attività di Air Policing) degli Stati alleati.