> > Killer delle escort aggredito in carcere: Vasile Frumuzache ustionato al volt...

Killer delle escort aggredito in carcere: Vasile Frumuzache ustionato al volto con olio bollente

vasile frumuzache aggredito

Vasile Frumuzache, accusato degli omicidi di Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, è stato aggredito in carcere da un parente di una delle vittime.

Vasile Frumuzache, in carcere per aver ucciso due donne a Prato e Montecatini, è stato aggredito all’interno del carcere da un familiare di Ana Maria Andrei, scomparsa e assassinata nel 2024, delitto che l’uomo ha ammesso durante un interrogatorio.

Confessione choc di Vasile Frumuzache: due escort uccise

Vasile Frumuzache ha ammesso di aver assassinato Denisa Maria Adas.

Durante l’arresto, ha riferito ai carabinieri: “Mi ricattava. L’ho strangolata, poi le ho tagliato la testa e nascosto il corpo dentro una valigia”. Successivamente, ha indicato un casolare abbandonato nella zona di Le Panieraie, tra Montecatini Terme e Monsummano, dove le forze dell’ordine hanno effettivamente rinvenuto il cadavere della donna.

In un secondo interrogatorio, Frumuzache ha confessato anche un altro omicidio risalente a circa un anno prima. La vittima è Ana Maria Andrei, un’altra escort sparita il 1° agosto 2024 a Montecatini Terme, provincia di Pistoia. “Ha provato a scappare e l’ho accoltellata”.

Vasile Frumuzache aggredito in cella: olio bollente sul volto del killer delle escort

L’aggressore, che sarebbe un parente di Ana Maria Andrei, ha gettato dell’olio bollente sul volto di Frumuzache. Il 32enne di origine romena, residente a Monsummano Terme e guardia giurata di professione, è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Prato, dove si troverebbe attualmente in osservazione con codice giallo. L’aggressione è avvenuta nel carcere della Dogaia, situato in via La Montagnola, e i soccorsi del 118 sono arrivati sul posto intorno alle 10:40.

Il procuratore Luca Tescaroli ha sottolineato che “l’aggressore ha agito liberamente, senza essere fermato”. Ha poi aggiunto: “Il fatto è di particolare gravità, perché ogni persona, anche se in ipotesi di gravi crimini, ha il preciso diritto di essere tutelata, trattata con umanità e rispettata come essere umano”.