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Alfonso Signorini nei guai: indagato dalla Procura di Milano per violenza sessuale e estorsione

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Dopo la querela di Antonio Medugno, Alfonso Signorini è indagato: gli ultimi sviluppi sul caso.

Alfonso Signorini è indagato dalla Procura di Milano per violenza sessuale ed estorsione, a seguito della querela presentata dall’ex concorrente del Grande Fratello, Antonio Medugno, che accusa il conduttore di presunti abusi durante il percorso per partecipare al reality.

Il contesto: accuse e “sistema” denunciato da Fabrizio Corona

L’inchiesta trae origine dalle dichiarazioni di Fabrizio Corona, indagato per revenge porn, che ha denunciato un presunto “sistema” di pressioni e favori sessuali collegato all’accesso alla casa del Grande Fratello.

Attraverso il suo programma “Falsissimo”, Corona aveva mostrato foto, chat e documentazione che coinvolgerebbero Signorini e l’ex concorrente Medugno.

Gli investigatori hanno acquisito il materiale e interrogato Corona, che ha fornito dettagli su presunti comportamenti illeciti e reti di conoscenze legate al conduttore. La querela di Medugno rappresenta il primo atto formale, ma altre denunce, come quella in preparazione da parte dell’ex GF Vip Gianluca Costantino, potrebbero ampliare l’indagine. La pm Mannella coordina le operazioni insieme al collega Alessandro Gobbis, titolare del fascicolo relativo a Corona, consolidando così la supervisione sulle indagini che coinvolgono entrambe le figure.

Alfonso Signorini nei guai: indagato dalla Procura di Milano per violenza sessuale e estorsione

La Procura di Milano, come riportato dall’ANSA, ha avviato un’inchiesta nei confronti del giornalista e conduttore televisivo Alfonso Signorini, che ieri si è autosospeso da Mediaset. L’indagine segue la querela presentata dall’ex concorrente del Grande Fratello, Antonio Medugno, depositata lo scorso 24 dicembre 2025. Il fascicolo, affidato alla pm Letizia Mannella del Quinto Dipartimento, dedicato alla tutela delle fasce deboli, riguarda i reati di violenza sessuale ed estorsione. Medugno, rappresentato dagli avvocati Cristina Morrone e Giuseppe Pipicella, ha chiesto di verificare anche eventuali ulteriori responsabilità e altri possibili capi di accusa.