La recente vicenda della scomparsa e successivo ritrovamento di Allen ha sollevato numerosi interrogativi, non solo sul suo stato di salute e le circostanze del caso, ma anche sul comportamento delle persone coinvolte. In particolare, l’attenzione si è focalizzata su un testimone, ora indagato per omissione di soccorso.
Allen ritrovato dopo 36 ore: le parole della mamma dopo la solidarietà della comunità
La famiglia di Allen ha vissuto 36 ore di profonda angoscia, fino a quando non è arrivato il sollievo con quel grido di “È vivo”. Il bambino è stato immediatamente soccorso e trasportato all’ambulanza, dove la madre, in lacrime e ripetendo continuamente i ringraziamenti, lo ha raggiunto e stretto a sé. La donna ha spiegato di non sapere cosa sia accaduto, poiché il bambino non è in grado di fornire spiegazioni. Ha descritto Allen come un bambino curioso, a cui piace esplorare, ma che non si era mai allontanato così.
“Il campeggio era un posto nuovo per lui, con tante persone intorno, tra cui molti bambini. Credo sia stato attirato dalle bandiere all’ingresso”.
Ha infine rivolto un pensiero alla straordinaria macchina delle ricerche che si è subito attivata, ammettendo di non aver mai immaginato una mobilitazione di tale portata.
“Non sono sicura che funzioni così anche nelle Filippine: c’è stato un grandissimo aiuto da parte di tutti. Essendo noi stranieri ci fa ancora più piacere. Stavolta ci siamo sentiti davvero parte di una comunità: gli italiani ci hanno dimostrato quanto è forte il loro senso di solidarietà”.
Allen scomparso e ritrovato: il testimone indagato per omissione di soccorso
Pierluigi Dellano è colui che ha incrociato Allen, il bambino scomparso e poi ritrovato nei boschi circostanti al campeggio di Ventimiglia. Per diverse ore è stato considerato un possibile sospetto: la sua abitazione è stata oggetto di perquisizione e lui stesso è stato sottoposto a un lungo interrogatorio, dopo che i cani molecolari si erano fermati davanti al suo cancello. In un’intervista rilasciata a La Stampa, ha dichiarato di aver voluto solo prestare aiuto:
“Ho accompagnato il bimbo che è venuto nella mia villa e poi l’ho portato giù per strada pensando di fare una cosa positiva. Volevo portarlo dalla polizia. Mi tirava e cercava papà, non parlava bene. Pochi istanti dopo il bambino è fuggito via”.
Nelle ultime ore, l’uomo di 63 anni residente a Ventimiglia, è stato iscritto nel registro degli indagati per omissione di soccorso. L’ipotesi di reato avanzata dalla procura di Imperia riguarda l’abbandono di minore, a seguito del rapporto trasmesso dalle forze dell’ordine al procuratore capo Alberto Lari, che coordina le indagini sulla vicenda.