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Ape donna, la pensione anticipata per uscire dal lavoro a 61 o 62 anni

Ape donna: tutti i dettagli sulla pensione anticipata

L'ultima ipotesi del governo Meloni si chiama Ape Donna, una pensione anticipata per uscire dal lavoro a 61 o 62 anni.

L’ultima ipotesi del governo Meloni si chiama Ape donna, una nuova pensione anticipata per uscire dal mondo del lavoro a 61 o 62 anni, invece dei 63 previsti attualmente.

Ape donna fino a 1.500 euro al mese: la nuova pensione anticipata per uscire dal lavoro a 61 o 62 anni

Ape donna è l’ultima ipotesi in fatto di pensioni del governo Meloni, contenuta nel pacchetto sulla previdenza a cui stanno lavorando in vista della prossima legge di bilancio. Stiamo parlando di una sorta di Ape sociale agevolata e anticipata per le donne, con la possibilità di ricevere un’indennità di accompagnamento verso la pensione a partire dai 61 o 62 anni, invece dei 63 previsti attualmente. Rispetto a opzione donna, l’Ape sociale agevolata per le donne avrebbe il vantaggio di evitare un sostanzioso taglio dell’assegno. Non si tratterebbe di un vero assegno pensionistico, ma di un sussidio, al massimo di 1.500 euro al mese per dodici mesi, che si andrebbe a percepire fino a quando si raggiungono i requisiti per la pensione.

Ape donna, nuova pensione anticipata: i dettagli

Con il termine Ape sociale si intende l’anticipo pensionistico ai lavoratori di alcune categorie o che hanno situazioni di difficoltà. Il governo ipotizza una nuova agevolazione per le donne con una situazione di disagio, ovvero licenziate, con invalidità del 74%, caregiver o impegnate il lavori gravosi. La nuova Ape donna sostituirebbe opzione donna. Ad oggi con opzione donna e due figli si va in pensione a 58 anni e con 35 anni di contributi. La soglia di età con la nuova Ape si alzerebbe, ma basterebbero 28 o 30 anni di contributi. In questo modo si favorisce l’anticipo del pensionamento, che andrebbe a sommarsi al bonus che contempla lo sconto di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due anni. L’indennità sarebbe erogata dall’Inps per dodici mesi l’anno e sarebbe pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla misura, senza superare i 1.500 euro lordi al mese.