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Intesa Sanpaolo, avviato il collocamento di nuove obbligazioni

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Intesa Sanpaolo ha avviato il collocamento di cinque tranche di obbligazioni in dollari americani, australiani e neozelandesi

Sul Mercato Obbligazionario Telematico e su EuroTLX di Borsa Italiana, sono accessibili le nuove obbligazioni emesse da Intesa Sanpaolo, denominate in dollari Usa, dollari australiani e dollari neozelandesi.

Intesa Sanpaolo, avviato il collocamento di nuove obbligazioni

L’offerta comprende un totale di cinque tranche, di cui tre denominate in dollari statunitensi. Si tratta di un’opportunità di investimento rivolta al mercato retail italiano, pensata per i piccoli risparmiatori, come evidenziato dal taglio minimo modesto stabilito per tutte e cinque. Le obbligazioni Intesa Sanpaolo denominate in dollari USA sono suddivise in tre tranche distintive. La prima ha una durata di dieci anni e maturità fissata per il 13 marzo 2034. Il taglio minimo per investire è di 2mila dollari. Questa tranche offre cedole “step down“, ossia decrescenti, pagate trimestralmente. Il tasso medio annuo si attesta al 5,20%. Tuttavia, considerando la ritenuta fiscale del 26%, il rendimento netto si ridurrebbe al 3,85%. È importante notare il rischio di cambio associato, poiché un eventuale deprezzamento del dollaro rispetto all’euro potrebbe comportare una diminuzione del valore sia delle cedole che del capitale per gli investitori. Questo rischio è amplificato dalla recente forza del dollaro nei confronti delle principali valute mondiali.

Obbligazioni in dollari kiwi

Le tranche denominate in dollari “kiwi”, ovvero della Nuova Zelanda hanno una durata di due anni con scadenza fissata per il 13 marzo 2026. Offrono una cedola fissa lorda del 5,10%, pagata ogni tre mesi, con un taglio minimo di 2mila dollari. L’andamento del tasso di cambio può rendere l’investimento redditizio o meno. Al quarto trimestre del 2023, la Nuova Zelanda registrava ancora un’inflazione abbastanza alta, al 4,7%, mentre i tassi di interesse, al 5,5%, sembravano aver raggiunto il loro apice. Eventuali tagli ai tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve, prima di quelli della Banca Centrale della Nuova Zelanda, potrebbero rafforzare il dollaro kiwi. Al contrario, potrebbe subire temporaneamente un calo.

Obbligazioni in dollari aussie

Anche in questo caso, la durata è di due anni con scadenza il 13 marzo 2024, una cedola fissa del 4,40%, pagata ogni tre mesi e un tagli minimo di 2mila dollari. Il dollaro australiano ha registrato un’apprezzamento del 3,6% rispetto all’euro dall’agosto scorso, ma attualmente non sembra ancora pronto per un taglio dei tassi, considerando l’inflazione relativamente elevata registrata alla fine del 2023.