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Sofja Rossi muore a Cassino dopo le dimissioni dall'ospedale: medici nel mirino dell’inchiesta

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Avviata un’inchiesta per omicidio colposo a seguito della morte improvvisa di Sofja Rossi, 31 anni, dimessa dall’ospedale di Cassino.

A Cassino, provincia di Frosinone, si è consumata una tragedia che ha scosso la comunità locale: Sofja Rossi, una giovane donna di soli 31 anni, è morta pochi giorni dopo le dimissioni dall’ospedale. La sua morte ha immediatamente sollevato dubbi sulle modalità delle cure ricevute, portando all’apertura di un’indagine nei confronti dei medici coinvolti nel suo trattamento.

La vicenda riaccende l’attenzione sull’importanza della qualità delle cure sanitarie e sulla necessità di garantire sicurezza e responsabilità nel percorso di assistenza ai pazienti.

Cassino, Sofja Rossi muore a 31 anni dopo le dimissioni dall’ospedale

Sofja Rossi, 31 anni, originaria di Cesena e residente a Pignataro Interamna, è venuta a mancare il 18 luglio 2025, pochi giorni dopo essere stata dimessa dall’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Il 14 luglio si era recata al Pronto Soccorso lamentando un forte dolore al collo e alla schiena. Dopo diversi esami, le è stata formulata una diagnosi di “sospetta cervicalgia” ed è stata dimessa. Tuttavia, nelle ore successive il dolore è peggiorato sensibilmente e tra la notte del 17 e del 18 luglio la sua situazione si è aggravata rapidamente. Nonostante i tentativi di soccorso, Sofja è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione.

La sorella, Tanja, ha espresso la sua determinazione a ottenere giustizia per questa perdita:Farò giustizia per te, te lo prometto. La tua morte non sarà vana, ma un simbolo che le cose non vanno bene e devono cambiare”.

Cassino, Sofja Rossi muore a 31 anni dopo le dimissioni dall’ospedale: medici indagati

La Procura della Repubblica di Cassino ha iscritto nel registro degli indagati tre medici dell’ospedale Santa Scolastica con l’ipotesi di omicidio colposo. I sanitari erano responsabili delle cure di Sofja Rossi, originaria di Cesena, morta il 18 luglio nella casa di famiglia a Pignataro Interamna poco dopo aver allertato nuovamente i soccorsi. La giovane si era recata al Pronto Soccorso quattro giorni prima per un forte dolore al collo. Ora gli inquirenti vogliono capire se vi siano stati errori nella valutazione e se ulteriori esami avrebbero potuto rivelare una patologia più grave.

L’ufficio del Procuratore Carlo Fucci ha aperto un fascicolo per approfondire ogni aspetto della vicenda. L’autopsia, già effettuata, attende i risultati, mentre la Procura sta acquisendo la cartella clinica di Sofja per valutare la correttezza degli esami e delle procedure adottate. Dalle prime verifiche sarebbe emerso che due familiari stretti della donna soffrissero di una grave disfunzione carotidea, ipotesi che ora viene esplorata come possibile causa ereditaria del decesso. Parallelamente, la ASL di Frosinone ha avviato una revisione interna per controllare se le norme ospedaliere sono state rispettate dal momento dell’arrivo di Sofja al Pronto Soccorso fino alla sua dimissione.