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Constantin Reliu, l'uomo vivo dichiarato morto

Constantin Reliu

Constantin Reliu è un uomo rumeno vivo e vegeto ma che è stato dichiarato morto nel suo Paese.

Constantin Reliu, 63 anni, è un cittadino rumeno che per il suo Paese di orifgine risulta morto pur essendo ancora vivo. In questo periodo parlano di lui i giornali di tutto il mondo, raccontando la sua surreale vicenda.

Constantin Reliu, vivo ma morto

L’uomo, sebbene sia vivo, vegeto e presente a se stesso, non riesce in alcun modo a far annullare il proprio certificato di morte. Questo, quindi, è proprio uno di quei casi in cui la burocrazia mostra tutta la sua assoluta cecità.

A quanto si apprende, infatti, pare che Constantin Reliu non riesca a far revocare il suo certificato di morte, perché ormai è passato troppo tempo da quando è stato trascritto, ed essendo un caso più unico che raro, si sta ancora cercando di capire come ovviare a questo insolito problema.

L’uomo, che ha da poco compiuto 63 anni, è stato dichiarato morto nel 2016, e al tempo si trovava in Turchia. Quello che, però, se possibile è ancora più assurdo in questa singolare vicenda, è che il signor Reliu ha scoperto solo poco tempo fa di non essere più in vita.

Morto dal 2016 senza saperlo

A quanto da lui stesso raccontato, infatti, negli anni novanta Constantin Reliu si era recato in Turchia per cercare lavoro, e successivamenta aveva interrotto i contatti con la sua famiglia d’origine. In quel periodo erano stati anni controversi per quanto riguardava le sue vicende personali e familiari, portandolo così a decidere di lasciare definitivamente la Romania.

L’uomo, trasferitosi definitivamente in Turchia nel 1999, smise di avere qualsiasi tipo di contatto con sua moglie. E, a quando raccontato dal quotidiano rumeno Adevarul, pare che la donna, non avendo più sue notizie, cominciò a chiedere che fosse dichiarato morto.

A quanto pare, infatti, la moglie di Reliu raccontò alle autorità che pensava fosse rimasto ucciso nel terribile terremoto che nel 1999 colpì il nord-ovest della Turchia, portando alla morte di circa ventimila persone. Il certificato di morte, però, è stato emesso solo nel 2016 e indica come anno di morte dell’uomo il 2003.

Problemi dettati dalla burocrazia

Appreso, quindi, di non essere più un uomo vivente, l’uomo ha subito fatto ricorso per poter ottenere l’annullamento del proprio certificato di morte. La richiesta è stata inoltrata al tribunale di Vaslui, nel nord della Romania, dove l’uomo risiedeva.

In maniera assurda, inspiegabile, il tribunale ha però respinto l’appello di Constantin Reliu, perché a loro dire è passato troppo tempo dal giorno in cui il certificato è stato emesso. Allo stato attuale dei fatti, quindi, l’uomo si trova al centro di limbo legale, e al momento non sembra facile tirarsene fuori.

Ovviamente incorre in una serie di problemi, come ad esempio il giorno in cui l‘uomo è venuto a sapere che in realtà risultava essere morto. Lo scorso dicembre, infatti, è stato fermato dalle autorità turche per un controllo, ed è stato così che si sono accorti che i suoi documenti erano scaduti. A gennaio, quindi, Reliu è stato rimandato in Romania e ha scoperto dell’assurda situazione in cui vive.