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Il ricorso di Alessandra Todde
Il Tribunale ordinario di Cagliari ha respinto il ricorso presentato dalla presidente della Sardegna, Alessandra Todde, contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza emessa dal Collegio regionale di garanzia elettorale. Questa decisione, che arriva dopo un’attenta analisi delle spese sostenute durante la campagna elettorale per le regionali di febbraio 2024, ha sollevato un acceso dibattito politico e giuridico.
La presidente Todde ha dichiarato che impugnerà la sentenza, sostenendo che le violazioni contestate non sussistono, come già evidenziato dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica di Cagliari.
Le irregolarità contestate
Le irregolarità che hanno portato alla decadenza di Todde riguardano principalmente la mancata apertura di un conto corrente dedicato per la raccolta dei finanziamenti elettorali e l’assenza di un mandatario elettorale. Questi elementi sono considerati fondamentali per garantire la trasparenza e la legalità dei finanziamenti durante le campagne elettorali. La presidente ha sottolineato l’importanza di rispettare il ruolo della magistratura, affermando che, nonostante le divergenze, è essenziale difendersi nel processo e non dal processo stesso.
Il futuro della presidenza di Todde
Ora spetterà al Consiglio regionale pronunciarsi in via definitiva sulla decadenza di Alessandra Todde, confermata dai giudici. Nel frattempo, il 9 luglio, la Corte costituzionale si riunirà per discutere del conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna contro lo Stato, in merito alla legge nazionale che regola i casi di decadenza per gli amministratori. Questo incontro potrebbe avere ripercussioni significative sulla situazione di Todde e sulla validità della legge applicata dai giudici del collegio elettorale. La questione centrale è se la legge nazionale, utilizzata per decretare la decadenza della presidente, sia applicabile a una Regione a statuto speciale come la Sardegna.