Ci sono crepe all’interno del Terzo Polo e adesso Matteo Renzi non vuole più Carlo Calenda nel logo dopo aver spinto lui stesso esattamente in quella direzione alle Politiche del 25 settembre. Insomma, secondo Repubblica e Corriere della Sera dopo il flop alle Regionali e con l’ultima speranza delle Europee fra i due leader l’idillio sarebbe cessato o quanto meno si sarebbero intiepiditi i presupposti per parlare di idillio. Ma cosa accade? Repubblica sottolinea malignamente che dopo le elezioni regionali Iv si prende 4 dei 5 eletti. E se da un lato entrambi i leader spiegano che il Terzo Polo è un progetto che andrà avanti dall’altro pare che quell’incedere zoppichi un po’.
Renzi non vuole più Calenda nel logo
Alle politiche il progetto in questione aveva capitalizzato un 8% utile per strategia future ma alle Regionali lo stesso progetto è al 5% nel Lazio, dove si avvaleva del tandem con il Pd, e poco sopra il 4% in Lombardia, dove il Terzo Polo aveva puntato tutto su Letizia Moratti, più brava di esso con il suo personale e civico 5,3%. La linea tracciata per una possibile frattura pare dunque quella delle Europee.
“Gli elettori non hanno sempre ragione”
Ma da cosa si vede che fra i due la luna di miele sarebbe finita? Dai commenti nel dopo voto regionale: Calenda si aspettava un risultato ben diverso alle urne. “L’assunto era che Moratti riuscisse a prendere i voti dei cittadini di destra insoddisfatti dalla gestione di Fontana: giudizio errato“. E poi: “Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione“.