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Stazione Bologna, incidente mortale: binario chiuso, treni in ritardo

Bologna

Una donna è morta dopo essere stata investita da un treno regionale, ai binari del piazzale Est della stazione di Bologna

Tragedia ai binari del piazzale Est della stazione di Bologna, dove una donna è stata investita da un treno. Il drammatico episodio si è verificato intorno alle 17.20 di venerdì 10 maggio. Il treno, un regionale in procinto di partire per Prato, ha fatto ingresso dal deposito al binario preposto, uccidendo la donna.

Investimento mortale nella stazione di Bologna

Chiuso al traffico ferroviario il binario 1 Est. Sul posto sono sopraggiunte l’autorità giudiziaria e la polizia ferroviaria. Con loro anche i soccorsi del 118 e i vigili del fuoco, che hanno provveduto a liberare il corpo dai binari. Scarsi i dettagli sull’identità della persona. Difficile al momento far luce sulla dinamica dell’incidente. Stando a una prima ricostruzione resa nota da BolognaToday.it, pare si sia trattato di un gesto volontario. Utili saranno le telecamere posizionate sulle panchine che potrebbero chiarire quanto accaduto. Il treno al momento dell’incidente andava a bassa velocità.

Altri tre binari della stazione sono stati temporaneamente bloccati. Significative le ripercussioni sul traffico ferroviario, con generali rallentamenti e ritardi. Rfi ha riportato cancellazioni, spostamenti e ritardi fino a 30 minuti sul traffico locale e pendolare. 4 i treni cancellati.

Bilancio più pesante nel 2018 sul fronte della sicurezza delle ferrovie italiane, pur restando sotto la media europea. Sull’incidentalità ferroviaria l’Italia mostra ancora margini di miglioramento sul fronte della manutenzione, della cultura della sicurezza e sull’implementazione tecnologica delle reti regionali. Lo scorso anno si sono verificati 116 incidenti ferroviari significativi: 113 sulla rete gestita da Rfi e 3 sulle reti di competenza dei gestori regionali. Il dato è in crescita rispetto al 2017. Sfortunatamente, anche le vittime sono in aumento nel 2018 rispetto all’anno prima: i decessi passano da 55 a 75 e i feriti gravi da 37 a 89. Questi i dati resi noti dalla Repubblica.