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Carola Rackete processo, oggi l'interrogatorio al Tribunale di Agrigento

Carola Rackete processo

La capitana deve rispondere dell'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione e disobbedienza a nave da guerra.

Carola Rackete è arrivata al Tribunale di Agrigento per l’interrogatorio nel processo contro la capitana, a poche ore dal deposito da parte della Procura del ricorso contro la scarcerazione. La 31enne tedesca è arrivata in aula alle ore 9.45, accompagnata dai suoi legali, Alessandro Gamberini e Leonardo Marino. La comandante dovrà rispondere delle accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a nave da guerra.

Carola Rackete processo, oggi l’interrogatorio

Carola Rackete si è fatta strada a fatica tra i numerosi giornalisti radunati all’esterno del Tribunale e non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione prima dell’interrogatorio. I portavoce della Ong Sea Watch, però, non hanno escluso che la capitana possa parlare alla stampa a udienza conclusa. La comandante verrà interrogata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti Cecilia Baravelli e Alessandra Russo.

Minacce a Patronaggio e Vella

A poche ore dall’interrogatorio di Carola Rackete, è stata diffusa la notizia delle minacce nei confronti del pm Luigi Patronaggio e del gip Alessandra Vella. Al giudice per le indagini preliminari responsabile della scarcerazione della capitana è stata un’ogiva di proiettile da fucile. Al pm Patronaggio, invece, è stata consegnata una busta contenente polvere da sparo con una scritta che recita: “La prossima volta, se continuerai a fare sbarcare gli immigrati, passiamo ai fatti. Contro di te e ai tuoi tre figli“. Si tratta della terza minaccia in pochi mesi per il procuratore capo di Agrigento.

Le dichiarazioni dopo l’interrogatorio

L’interrogatorio di Carola Rackete è durato quasi quattro ore. All’uscita dal Tribunale di Agrigento, la capitana ha dichiarato davanti alla stampa: “Sono stata molto contenta di aver avuto l’opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno. Spero che la Commissione europea dopo l’elezione del nuovo Parlamento faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i Paesi accettino le persone salvate dalle flotte di navi civili”. Non ha invece voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito al ministro Matteo Salvini.

IL’avvocato Gamberini ha aggiunto: “Carola è libera, non è stato convalidato alcun arresto, se vuole tornare in Germania”. Inoltre “non è più capitana della Sea Watch, c’è stato un cambio di equipaggio. Fa anche altro nella vita”.