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Coronavirus, nuovi casi: 1 a Torino, 3 a Piacenza, 54 in Lombardia e 17 in Veneto

Coronavirus Borrelli

Sono complessivamente 79 i casi di coronavirus registrati nel Nord Italia: si registrano anche i primi infetti in Piemonte ed Emilia-Romagna.

Nuovi casi di coronavirus continuano ad emergere nel Nord Italia: al momento il totale ammonta a 54 casi in Lombardia e 17 in Veneto. A questi si sono aggiunti un paziente a Torino e 3 in Emilia-Romagna. Di tutte le persone contagiate, 18 si trovano in terapia intensiva e 11 in isolamento domiciliare. Con questi dati l’Italia non solo è il primo stato europeo per numero di infetti ma ha anche superato le cifre di Hong Kong e di tre province cinesi.

Coronavirus a Milano: pazienti a San Raffaele e Mediglia

Arrivato il primo caso di positività al coronavirus nel capoluogo lombardo. Il paziente, un uomo di 78 anni di Sesto San Giovanni, era ricoverato al San Raffaele da cinque giorni. Dopo l’effettuazione del tampone si è scoperto aver contratto l’infezione. Al momento non si hanno notizie su un eventuale collegamento ai casi verificatisi nel lodigiano. Il Secondo caso si registra invece a Mediglia: si tratta di un uomo ricoverato all’ospedale Sacco che, stando a quanto si apprende, verrà portato all’ospedale San Matteo di Pavia.

Coronavirus a Cremona: terzo caso accertato

Dopo i due casi precedentemente confermati, la provincia di Cremona ha avuto un nuovo paziente risultato positivo al coronavirus. Si tratta di un anziano residente a Soresina ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Crema. Ancora ignote le modalità con cui ha contratto l’infezione.

Coronavirus a Piacenza: tre casi confermati

L’Emilia-Romagna ha diramato una nota confermando che due pazienti dell’ospedale di Piacenza sono risultati positivi ai test del coronavirus. Sono i primi due casi in Regione anche se tutti collegati ai cittadini infetti lombardi, dunque non sarebbe presente ancora alcun focolaio. Uno di loro è un residente di Maleo (provincia di Lodi) e l’altro è un infermiere dell’ospedale di Codogno venuto a contatto con il paziente 1. Si era messo in isolamento volontario in casa, dove vive da solo. Entrambi si trovano nel reparto Malattie Infettive, non sono in condizioni critiche e stanno ricevendo tutte le cure del caso.

Costoro si aggiungono alla donna di 82 anni di Codogno che nella giornata precedente si era recata all’ospedale piacentino per ricevere cure.

Coronavirus a Torino: primo caso confermato

Dopo Lazio, Lombardia e Veneto, il coronavirus è arrivato anche in Piemonte. Si tratta di un uomo di 40 anni che avrebbe avuto contatti con i casi confermati nel lodigiano e il cui test effettuato all’ospedale Amedeo di Savoia ha dato esito positivo. Finora tutte le analisi lì condotte erano invece risultate negative.

Università chiuse in Veneto

Dopo la conferma dei due nuovi casi in Regione Veneto, il Presidente Luca Zaia ha annunciato che nella settimana dal 24 al 28 febbraio 2020 le università venete rimarranno chiuse. Ciò comporterà la sospensione di tutte le lezioni e lo slittamento di una settimana degli esami in programma. Quanto alla chiusura di strade e confinamenti, il governatore ha aggiunto di star elaborando delle linee guida per garantire un approccio uniforme.

Coronavirus in Lombardia: conferenza stampa

Nel corso della conferenza stampa con Fontana, Gallera ha annunciato che sono in coso le analisi sui contatti stretti delle persone risultate positive. Ha poi confermato che l’area del basso lodigiano è oggi centro di un focolaio perché tutte le situazioni di positività riscontrate hanno o hanno avuto contatti con il Pronto Soccorso e l’ospedale di Codogno.

Il medesimo ha fornito informazioni sui test in corso relativi ai contatti stretti con i primi sei casi, risultati correlati tra loro. Gli altri contagiati erano infatti o loro parenti o operatori sanitari o pazienti ricoverati nell’ospedale in cui si sono recati. In totale vi sono stati 259 screening di tamponi tra le giornate di venerdì 21 e sabato 22 febbraio 2020 di cui 35 positivi nell’area di Codogno. Tra questi anche il caso della prima persona deceduta in Lombardia, il cui tampone è però stato effettuato post mortem e quindi soltanto a seguito del decesso si è scoperto avesse il virus. “Ad oggi non è possibile dire se è morta a causa del coronavirus o se per altre situazioni“, ha specificato Gallera.

Oltre a questi ci sono state altre due positività a Cremona tra cui una ragazza di 38 anni che era in ospedale da qualche giorno con la sintomatologia classica. Costei aveva un contatto con una persona del presidio ospedaliero di Codogno e lavorava in un’azienda cinese. Si stanno quindi ricostruendo tutti i suoi contatti diretti e stretti. Gli altri due casi positivi si trovano poi a Cremona: si tratta di una pediatra e un medico di medicina generale che avevano avuto contatti con lavoratori dell’ospedale di Codogno.


L’assessore ha infine assicurato che le misure messe in campo si stanno rivelando efficaci. Questo perché la quarantena diminuisce la possibilità di circolazione del virus che è molto contagioso. Ciò è visibile dal fatto che il 13% dei tamponi effettuati è risultato positivo. Ha infine aggiunto che “c’è grande sintonia con il governo e il ministero per contenere e impedire la diffusione del contagio“. Si è infatti in attesa di una conferma da parte di Roma per mettere in campo alcune proposte emerse dal vertice di confronto.