> > Sipario Movies, David Peretti risponde alle accuse del produttore Andrea Ierv...

Sipario Movies, David Peretti risponde alle accuse del produttore Andrea Iervolino

david peretti sipario

Sipario Movies, David Peretti replica ad Andrea Iervolino e punta il dito su operazioni fiscali sospette.

Nuova bufera su Sipario Movies S.p.A., società attiva nel settore della produzione cinematografica e attualmente in liquidazione. Dopo le recenti dichiarazioni rilasciate del produttore Andrea Iervolino e dal suo legale Sergio Santoro, arriva la replica di David Peretti, ex liquidatore della società, che respinge le accuse personali e rilancia con gravi denunce.

Sipario Movies: revocati oltre 60 milioni di Tax Credit

La vicenda di Sipario Movies S.p.A. ha assunto toni drammatici con la revoca da parte del Ministero della Cultura di oltre 60 milioni di euro di tax credit cinematografici, precedentemente concessi alla società.

Secondo la relazione dei professionisti nominati dal Tribunale di Roma, la società avrebbe gonfiato artificialmente i costi di produzione, tra cui spese per servizi di transcodifica 2D-3D e animazioni, utilizzando fornitori esteri di comodo e creando attivi fittizi. Queste pratiche avrebbero portato a un indebito incremento dei crediti d’imposta richiesti al Ministero.

In risposta, Andrea Iervolino ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso al TAR, contestando la revoca e definendola infondata. Il contenzioso legale si inserisce in un quadro di tensioni tra i soci, con accuse reciproche di illeciti e tentativi di influenzare la governance della società.

David Peretti rompe il silenzio: la sua versione sul caso Sipario Movies

David Peretti risponde con fermezza alle recenti dichiarazioni di Andrea Iervolino e del suo avvocato Sergio Santoro, apparse sui media nei giorni scorsi. Al centro del dibattito vi è la revoca, da parte del Ministero della Cultura, di oltre 66 milioni di euro in crediti d’imposta cinematografici, precedentemente riconosciuti alla società. Peretti accusa Iervolino e il suo legale di utilizzare attacchi personali per sviare l’attenzione dalle irregolarità sostanziali:

“L’argomentazione ad hominem usata per screditarmi nasconde l’imbarazzo nell’affrontare la gravità dei fatti accertati”.

Precisa inoltre che la sua revoca come liquidatore, da parte del Tribunale di Roma, è avvenuta in un contesto sommario e basato su affermazioni scorrette da parte del Collegio Sindacale dimissionario, che avrebbe cercato di evitare una presa di posizione sulla questione dei crediti fiscali.

“Ha asserito, in atti giudiziali, una mia presunta reticenza nella condivisione di informazioni societarie che ho in realtà, più che tempestivamente, messo a disposizione“.

Fatture false e crediti illeciti: il sistema sotto accusa

Peretti denuncia apertamente l’esistenza di un sistema di frodi fiscali radicato e reiterato nel tempo, con al centro fatture per operazioni inesistenti per circa 300 milioni di euro. Le società EVOLUTION & DEVELOPMENT TECHNOLOGY S.A., con sede in Lussemburgo, e AL MASHAEL MOVIES CO., con sede in Bahrein, secondo la sua versione dei fatti, sarebbero state utilizzate come veicoli per produrre documentazione fittizia finalizzata a ottenere crediti d’imposta dal Ministero della Cultura. Entrambe le società risulterebbero prive di sostanza economica, e in stato di fallimento o cancellazione dai rispettivi registri.

“Purtroppo i 300 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti non costituiscono un episodio isolato e limitato a questi casi. I bilanci della SIPARIO MOVIES S.p.A. dal 2019 al 2024 (temerariamente certificati da ERNST YOUNG fino al 2023) risultano infarciti di numerose altre fatture per operazioni inesistenti, illecitamente scambiate o meglio incrociate dalla SIPARIO MOVIES S.p.A. con altri operatori del settore, al solo fine di richiedere e ottenere illecitamente crediti di imposta cinematografici milionari dal Ministero della Cultura”.

Le anomalie, secondo Peretti, non si limitano a questi due casi: i bilanci di Sipario Movies dal 2019 al 2024 conterrebbero numerose altre operazioni simulate, nonostante le certificazioni di Ernst & Young fino al 2023. Denunce dettagliate sono state già presentate alla Procura della Corte dei Conti del Lazio e ad altre giurisdizioni competenti, supportate da un dossier di oltre mille pagine redatto da un esperto indipendente con incarichi anche presso l’EPPO, l’autorità europea per il contrasto alle frodi.